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Il Pescara di Massimo Oddo – 16 dic-

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PROSSIMI AVVERSARI DEL BOLOGNA FC 1909

PESCARA

Il Bologna, che non segna da tre gare e dove ha raccolto un solo punto, sarà ospite del Pescara Domenica ore 15:00. La squadra abruzzese, neopromossa, si trova in grande difficoltà occupando il penultimo posto in classifica con soli 8 punti racimolati (di cui tre a tavolino contro il Sassuolo, e con un giudizio da parte del Collegio di Garanzia che deve ancora arrivare, e che dirà la parola fine sull’intera vicenda) in 16 giornate, unico club, non solo in Serie A, ancora senza vittorie sul campo in tutta Europa nelle massime Serie, compresi campionati meno competitivi come ad esempio Belgio e Ucraina. Addirittura nemmeno una vittoria nelle ultime 35 partite disputate in Serie A ( 19 nella stagione 2012-13, 16 nell’attuale campionato).Tra le mura amiche solo 4 pareggi ma nonostante i numeri impietosi a sfavore il Pescara di Massimo Oddo è ancora lì, a sole 3 lunghezze dalla zona salvezza occupata dall’Empoli e i prossimi 180 minuti, contro Bologna e Palermo, sono due opportunità fondamentali da non fallire.

Il giovane tecnico del Pescara Massimo Oddo, 40enne e pescarese doc, appese le scarpette al chiodo ha immediatamente allenato, a cominciare dagli Allievi del Genoa per poi assumere la guida tecnica della Primavera del Pescara e successivamente quella della Prima Squadra mettendo in evidenza grande personalità, sicurezza nelle proprie capacità, spavalderia ed idee. Una sua peculiarità è quella di cercare di impostare il proprio gioco, privilegiando la qualità rispetto ad altre caratteristiche, con palla a terra, in velocità, per questo ciò che l’ex giocatore del Verona pretende prima di tutto dai suoi è la capacità nel controllo palla, della gestione della stessa ed intelligenza tattica. Un allenatore che lascia ampia libertà di pensiero ai suoi giocatori cercando di insegnare a dare più soluzioni al portatore di palla e al regista a trovare la giusta linea di passaggio. Il portatore di palla deve avere più soluzioni tra cui scegliere la più efficace. Per fare ciò, si parte dal concetto di smarcamento, fondamentale, di occupazione degli spazi, del non ricevere la palla da fermo, dando al compagno un motivo per farsi passare la palla. La mentalità offensiva è ciò che Oddo cerca di trasmettere prima di tutto al gruppo, oltre alla libertà tattica, il fossilizzarsi su un unico modulo rischia di diventare un problema e rappresentare un limite specialmente per i giovani. La sua impronta è stata davvero significativa nello scorso Campionato di Serie B, il Pescara ha proposto un calcio molto offensivo, a tratti spettacolare, grazie al quale ha chiuso con il secondo miglior attacco con 69 reti, alle spalle del Cagliari, 78. Il suo gioco, con una manovra veloce fatta di scambi ravvicinati palla a terra, a tasso qualitativo elevato ha riscontrato grandi consensi e applausi da ogni angolo d’Italia. Ma la Serie A si è dimostrata un’altra cosa, come è logico che sia, specialmente se durante il mercato non è stato fatto a sufficienza per tamponare la perdita di una pedina fondamentale come il cannoniere, ex San Marino e Ravenna, Lapadula. Probabilmente Oddo è il meno colpevole della situazione attuale del Pescara, il problema principale è sul fronte d’attacco, la mancata solidità difensiva e il carattere, che è mancato in troppe occasioni. Il giovane tecnico del Pescara si è trovato a compiere scelte obbligate, a fare di necessità virtù sin dall’inizio del Campionato per quello che concerne il reparto offensivo, inventandosi alternative, costretto a scegliere in attacco tra ex Primavera (Manaj classe ’97 ex attaccante potente dell’Inter Primavera e Cremonese dove faceva la differenza, 2 reti realizzate sinora) all’esordio nella complicata Serie A, seconde punte adattate (Caprari classe ’93, cannoniere della squadra con 3 reti, l’elemento di maggior qualità, in grado di poter cambiare le sorti della partita con una giocata. Oltre all’ex Roma da tenere in serie considerazione anche Verre, classe ’94, giocatore versatile, anche lui prodotto della Roma, Cristante, classe ’95, in cerca del rilancio dopo i primi passi fatti con la maglia del Milan, l’uruguayano ex Empoli Gaston Brugman, classe ’92, centrale di centrocampo di qualità ma distinto per incostanza nella sua carriera per vari motivi. Dietro l’esterno dx Francesco Zampano, classe ’93, in grado di ricoprire più ruoli come difensore esterno sx o centrocampista esterno dx come più volte fatto con la maglia della Juve Stabia in Serie B, è colui che più si produce in sortite offensive) e diversi giovani come ad esempio il francese ex PSG Bahebeck, classe ’93 e Campione del Mondo Under 20 nel 2013 in una rosa composta da autentici pezzi da novanta come i vari Pogba, Thauvin, Sanogo, Umtiti, Digne e Zouma, ma spesso infortunato e quasi mai a disposizione. Gli altri che compongono il reparto offensivo restano Pettinari (‘92, ex Primavera Roma e già tanta Serie B alle spalle con esperienze a Crotone, Latina, Vicenza, Como), Mitrita ( classe ’95), il croato ex Ajax Robert Muric (classe ’96, sinora solo 6 minuti in Serie A) e l’esperto Simone Pepe (’83, ex Udinese e Juventus, che ai tempi di Teramo in Serie C già formava una grande coppia con Simone Motta, più di 30 reti insieme, Motta che poi indosserà le maglie anche di Bari, Rimini e Cesena). Il Pescara che si è affacciato in Serie A è presumibilmente meno competitivo di quello che ha affrontato lo scorso Torneo di Serie B. A mio avviso è stato giustamente confermato lo zoccolo duro del gruppo che ha guadagnato con pieno merito la promozione, è stato arricchito il parco giocatori di proprietà, e questo è fondamentale per il club, tanti giovani sono stati mandati in prestito a farsi le ossa nelle categorie inferiori- tra questi l’ex Rimini Nicastro a Perugia, l’ex Primavera Juventus Di Massimo alla Sambenedettese, Polidori all’Arezzo anche lui ex Rimini, l’ex Crotone Mazzotta al Frosinone, e molti ex Primavera biancoazzurra al Teramo, club “amico” della società di Sebastiani- ma per il reparto offensivo non è stato fatto a sufficienza dopo la partenza di Lapadula, plusvalenza ottima come fu anche quella per Melchiorri che hanno fruttato alla Società abruzzese circa 12 milioni. Sono mancati in entrata quelle pedine che potevano/dovevano garantire esperienza e peso, specialmente in attacco. Il Pescara sta giocando il più delle volte con un 4-3-2-1, in casa della Juventus e a Roma contro la squadra di Spalletti adottò però la difesa a tre, nell’ultima gara casalinga contro il Cagliari giunse al pareggio dimostrando grande carattere, una delle poche volte, risultato acquisito in extremis voluto a tutti i costi, poi come una doccia ghiacciata è maturata la pesante sconfitta di Crotone nel delicatissimo scontro salvezza. Una prestazione negativa, sterile possesso palla e attacco evanescente, un rigore sbagliato dal capitano Memushaj (pedina fondamentale l’albanese ex Paganese), che potrebbe lasciare il segno, Aquilani si fa espellere, Pepe infortunato, insomma una giornata da dimenticare per il Delfino. Il Pescara è in fondo e i numeri sono orripilanti ma i biancoazzurri sono stati capaci di far tremare due delle corazzate del torneo, sorprese dall’organizzazione di gioco, dalla sfrontatezza e dall’imprevedibilità della compagine di Massimo Oddo. Il morale della squadra e della piazza è sottoterra, società e giocatori aspramente contestati in settimana, ma tutti sanno che contro Bologna prima, e Palermo poi, ci si giocherà tanto, per questo il Bologna (che solo nella ripresa contro l’Empoli ha espresso determinazione, intensità e creato situazioni offensive purtroppo non concretizzate) dovrà fare molta attenzione soprattutto alla voglia di rivalsa, all’impeto che i ragazzi di Oddo vorranno mettere sul campo, per questo ci vorrà una prova gagliarda e attenta.

MARCO MAGLI

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