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Bologna FC

Il peso dell’esperienza

Un attacco giovane ha bisogno di guida: tra difficoltà, ambientamento e ambizioni europee, l’esperienza diventa il fattore decisivo.

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Thijs Dallinga
Thjis Dallinga con la maglia del Tolosa (© Toulouse FC)

Doveva essere l’attaccante di riferimento in una squadra quasi completamente inesperta, per affrontare il primo percorso in Champions League dopo sessant’anni. I giocatori che, all’inizio della scorsa stagione, potevano vantare almeno una presenza in Champions League si potevano contare sulle dita di una mano. 15 milioni per il Bologna non sono pochi, ma su Dallinga furono ripiegate grandi aspettative, forse sottovalutando una cosa. La Serie A è una realtà che si contraddistingue da tutte le altre, per molteplici fattori: ambienti, importanza della tattica, velocità di gioco (inferiore rispetto a molti campionati).

Nella storia del calcio italiano, ci sono stati molti calciatori storici che hanno faticato all’inizio ma poi sono riusciti a diventare degli “idoli” per la propria tifoseria. Tra infortuni e problemi con il nuovo spogliatoio, riscontri degli ostacoli sul percorso che rallentano il processo di ambientamento con la nuova maglia. Su Dallinga non risultano grandi problemi con i compagni, vista l’intesa che c’è nel gruppo: il suo è solo il primo step di un percorso di crescita che tutti, prima o poi, affrontano. Nella seconda parte della stagione sono arrivati i primi segnali, proprio quando Castro è stato costretto ai box da un trauma contusivo al piede destro e il peso dell’attacco è ricaduto completamente sull’olandese, a sua volta frenato dalla pubalgia. Dopo il primo anno di prova, ora lo aspetta una seconda sfida, che, sulla carta, dovrebbe essere più alla portata per lui e per la squadra.

Thijs Dallinga dopo il gol del pareggio col Borussia Dortmund (fonte: Bologna FC 1909)

Dallinga dopo il gol del pareggio col Borussia Dortmund (fonte: Bologna FC 1909)

Secondo tentativo

Un anno dopo, stesso tipo di sfida ma in un momento diverso. Dallinga ora avrà due pretendenti per quel ruolo e dovrà dimostrare di possedere qualcosa di unico per questo Bologna. I 4 gol e 2 assist realizzati nell’unica Europa League giocata in carriera fanno capire come per lui non sia un problema competere contro avversarie di livello internazionale. D’altra parte, è arrivato per questo. Quando al Bologna serviva dell’esperienza europea in attacco, era lui l’idea di Sartori (che difficilmente sbaglia le sue scommesse).

Un trio completo

Discorso diverso in campionato. L’attaccante olandese rappresentava il perfetto compagno di reparto per un giovane come Castro. Uno olandese, con esperienza in Ligue 1 e Europa league. L’altro, argentino, classe 2004 e con tanta voglia di dimostrare. A entrambi, però, manca l’esperienza in Serie A. Castro ha dimostrato di sapersi adattare bene al nostro campionato, come molti argentini prima di lui. Per compiere il definitivo salto di qualità, però, al Bologna mancava una guida esperta, capace di orientare il reparto offensivo con leadership e concretezza: Ciro Immobile. Con la sua esperienza e le sue qualità realizzative, l’attacco rossoblù potrà compiere un ulteriore salto di livello, beneficiando del suo apporto anche sul palcoscenico europeo della Europa League.

Ciro Immobile durante il ritiro del Bologna a Valles (©Ilaria Matteuzzi 1000 Cuori Rossoblù)

Ciro Immobile durante il ritiro del Bologna a Valles (© 1000 Cuori Rossoblù)

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