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Il Resto de Carlino – Bologna, una punizione troppo severa

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LaRoma


Come a Brescia, il Bologna concede un tempo agli avversari. Questa volta ad avere a ricevere il regalo rossoblù è la Roma, che però non sfrutta a dovere le proprie possibilità. Nel secondo tempo la squadra ritrova lo spirito di Mihajlovic e prova a vincerla, ma una imperdonabile serie di errori ,negli ultimi dieci secondini gioco, condanna i rossoblù. I felsinei, che avevano avuto in mano il pallino del gioco, frustrati ed increduli, imputano a Pairetto, che fischia all’origine dell’azione capitolina un fallo di mani molto fumoso a Santander, una buona parte delle colpe. Chi è causa del suo male pianga se stesso,, il prezzo pagato è alto, non tanto in termini di classifica ma tanto per aver interrotto un’imbattibilità casalinga che durava da febbario 2019 (0-1 con la Juventus). Sei tiri verso la porta avversaria, nonostante l’effettiva pericolosità felsinea è il dato più basso, tra le mura amiche, da un anno e mezzo.

Nella domenica della beffa, di sicuro però non si può parlare di Bologna che abbia fallito l’esame da grande, c’è molto da salvare. La concretezza di Medel che fino all’ultima azione arriva ovunque, mordendo i polpacci agli avversari; uno dei migliori Sansoni mai visti a Bologna, incontrastabile con la palla tra i piedi, incontrastabile al dischetto (sono due su due in campionato); un Soriano sempre sul pezzo, che riesce a conquistarsi un rigore, e che si fa trovare costantemente nel posto giusto al momento giusto, anche se la mira è ancora da rivedere.

 

Rossoblù più bravi a reagire che ad agire. La partita per i ragazzi di Mihajlovic comincia dal gol su punizione battuto da Kolarov, su cui Soriano e Destro si scordano di saltare. Da li il furore prende possesso dei felsinei che per dieci minuti fanno vedere i sorci verdi ai giallorossi e capitalizzano le occasioni create con il rigore. Al 35° Tanjga decide coraggiosamente che bisogna portarla a casa alzando il baricentro della squadra con Santander e Palacio. Poi la frittata, Veretout ha spazio per farsi una galoppata di 50 metri, senza che Medel o Bani lo placchino, Pellegrini libero dalla marcatura di Krejci può pennellarla nel mezzo dove arriva Dzeko prima di Denswil. Una beffa che deve servire da carburante per la partita contro il Genoa.

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