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Il Resto del Carlino – A tutto Paramatti. “Arnautovic si deve divertire. Peccato per Tomiyasu, ma capisco la società”

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In una splendida intervista di Massimo Vitali, uscita su “Il Resto del Carlino”, Michele Paramatti si è espresso in merito al mercato del suo Bologna e degli obiettivi che può raggiungere nel corso della stagione. Qui sotto riportiamo una parte dell’intervista, che potrete trovare oggi sul “Resto del Carlino”.

Michele Paramatti, il Bologna alla fine ha scelto di vendere Tomiyasu: un potenziale principe a tutta fascia come lei.

“Peccato, mi sarebbe piaciuto vederlo di nuovo in rossoblù: anche perché ritengo che abbia ampi margini di crescita. Però capisco la società: un proprietario non può solo tirare fuori dei soldi, qualche volta deve anche incassarne”.

Quello che un tempo si chiamava ‘terzino fluidicante’ è ancora un ruolo strategico?

“Sì, perché il difensore che va su e giù per tutta la fascia crea la superiorità numerica, che nel calcio è fondamentale”.

Ha visto che Mihajlovic da due partite impiega il brevilineo Medel da difensore centrale?

“Ho visto e devo dire che se l’è cavata egregiamente. Certo sarà dura per Medel contendere la palla a Ibrahimovic: ma quella è una difficoltà che hanno tutti i difensori di A”.

Intanto dalla Spal è arrivato Bonifazi.

“Io alla Spal ricordo il primo Bonifazi e mi dava l’idea di un ragazzo già strutturato che in campo giocava con grande sicurezza. Poi immagino che sia cresciuto sotto tanti aspetti: quanti anni ha oggi?”. Venticinque – aggiunge Massimo Vitali – “A venticinque anni io ero senza contratto e mi allenavo a Milano Marittima con la squadra dei ‘disoccupati’ allenata da Giancarlo Magrini…”.

E dallo Stadio dei Pini di Milano Marittima in quattro anni è approdato al Velodrome di Marsiglia a giocarsi una semifinale di Coppa Uefa col Bologna.

“Sì, una bella medaglia sul petto, di cui vado orgoglioso”.

Più di vent’anni dopo c’è un Bologna che la parola Europa sembra averla rimossa.

“Il primo passo per avvicinarsi all’Europa sarebbe quello di stare più spesso nella colonna sinistra della classifica. Poi per centrare il traguardo servono tante cose”

Quale fu la vostra ricetta vincente?

“Un grande presidente come Gazzoni, che dopo la promozione in A non snaturò il telaio della squadra ma vi innestò calciatori importanti. Dei bravi allenatori come Ulivieri e Mazzone. E poi loro, i calciatori importanti, che in qualche caso erano dei campioni: penso a Baggio, Kolyvanov, Signori. Perché puntare sui giovani va benissimo, ma se metti loro vicino dei giocatori di spessore i giovani crescono più in fretta”.

E’ questa la logica con cui il Bologna ha ingaggiato Arnautovic.

“Spero che Arnautovic abbia voglia di divertirsi e di esaltarsi: se ha quella molla dentro non c’è posto migliore di Bologna. Poi è ovvio che la qualità la dovrà mettere al servizio del gruppo”.

La difesa del Bologna, invece, negli ultimi due campionati ha raccolto 130 gol nella propria porta.

“Troppi: mi auguro che Mihajlovic quest’anno sia bravo a registrarla. Io sono della vecchia scuola: se non prendi gol almeno un punto lo porti a casa”.

Fonte e intervista di Massimo Vitali per il Resto del Carlino

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