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Il Resto del Carlino – Andersson: «Il Bologna può andare fino in fondo e sono felice per Saputo»

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Bologna FC


Kennet Andersson si gode il momento d’oro di questo Bologna che sogna in grande. Intervistato a seguito della vittoria di mercoledì sera contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano (2-0), l’ex attaccante rossoblù ha voluto esprimere tutto il suo entusiasmo per il percorso svolto sin qui dalla squadra, meritevole del quarto posto.

Magico Bologna e magico Dall’Ara

Allo svedese è stato chiesto cosa lo impressiona di più di questo Bologna: «Mi impressiona la squadra. Si vede che sta bene insieme. fuori e dentro al campo. Sicura, sciolta, veloce e pungente: 10 gol nelle ultime 3 partite sono tanti. E al Dall’Ara non si passa.» Andersson ha voluto, quindi, sottolineare quanto il pubblico del Dall’Ara giochi in ruolo fondamentale con la sua costante spinta, riprendendo poi dalla domanda precedente: «L’alchimia. La squadra è forte, l’allenatore è fenomenale e queste componenti vanno insieme a un pubblico che soffia e manda in orbita l’insieme. Io l’ho vissuto, è una sensazione difficile da spiegare ma che è tangibile al primo sguardo: sentivo il pubblico spingere la squadra anche dalla tv e mi sono ricordato gli anni in cui ero in campo io con i miei compagni. Questo è il segreto, è magia pura, un equilibrio tanto fragile, quanto difficile da costruire, ma che moltiplica le forze in maniera esponenziale, che ti fa sentire predestinato a qualcosa di grande.»

Consapevolezza

Secondo il classe ‘67, la partita contro la Fiorentina non è stata quella della svolta: «Della svolta no, la svolta c’è già stata. Ma di certo si tratta di un successo importante non solo per la classifica, ma soprattutto per la testa dei giocatori. Con la Fiorentina avevi già perso due volte, una sconfitta avrebbe potuto mettere dei dubbi. Vincere così, invece, ti rafforza, ti dice che è tutto vero: che puoi giocartela fino in fondo. Diventare forti è un percorso, non è una luce che si accende con una vittoria o si spegne con una sconfitta. E adesso il Bologna è e si sente forte.» Se questo Bologna va forte e continua a crescere partita dopo partita, Kennet ha individuato chi rappresenta il simbolo di questa squadra: «Da ex attaccante guardo Zirkzee e penso sia il simbolo della crescita. L’ho visto dal vivo lo scorso campionato. Si vedeva che aveva qualcosa in più da un punto di vista tecnico, ma ora ha in mano la squadra e gioca bene anche quando non segna. Sono pochissimi gli attaccanti, in giro per l’Europa, che giocano sempre bene a prescindere dal fatto che segnino o meno.»

Solidità

«[…] Pensavo fosse una partita una partita da 50 e 50. Invece per me è stato chiaro fin dal primo momento che avrebbe vinto il Bologna. Anche quando all’inizio la Fiorentina pressava forte, i rossoblù sono stati sempre saldi, hanno portato avanti la loro idea di partita, l’hanno comandata anche quando sembravano subire, fino a prenderla in mano. Sono stati più forti, con la Fiorentina hanno giocato da squadra proprio forte. Non c‘è dubbio, uno spettacolo.»

Estasiato e fiducioso per le prossime partite, contro Lazio, Verona, Atalanta e la capolista Inter, l’ex numero 19 ha affermato: «Ma adesso il Bologna può vincere e ha vinto con tutte. Ci penseranno anche le avversarie. Il Bologna può andare fino in fondo e sono felice per Saputo. E’ una bella persona, un grande presidente che sta facendo il bene della società e della squadra. Credo non sia un caso che questa stagione coincida con la sua presenza in città.»

 

Fonte: Il Resto del Carlino – Marcello Giordano

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