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Il Resto del Carlino – Arnautovic a Bologna per rilanciarsi

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crediti immagine: LAOLA1

 

 

La genialità, si sa, a volte implica anche un po’ di sregolatezza e follia, ma quella buona.
Ecco, Marko Arnautovic ha in sé tutte queste caratteristiche.

Talento calcistico, qualche sana follia ogni tanto, capacità di andare in gol (103 reti in 414 partite nelle squadre di club, 27 in 91 gare con la nazionale) e, sì, anche alcuni episodi che l’hanno portato a farsi la nomea di ‘un ragazzo con la testa calda’ (anche se da quando ha sposato Sarah le cose sono un po’ cambiate).
Ecco, questo è ciò a cui si pensa quando viene in mante Marko Arnautovic.

E non è un caso che venne battezzato da Mourinho, nel 2010, come ”il ragazzo più folle che abbia mai conosciuto”.
Era dello stesso parere anche Ottmar Larisch, colui che lo scoprì da giovanissimo: ”Non c’era persona con la quale non litigasse, non aveva rispetto per nessuno. Però era il più forte”.

Arnautovic è cresciuto nella periferia di Vienna. Il padre è serbo e si è trasferito in Austria intorno agli anni Settanta, mentre la madre è di origine austriache.
Il ragazzo, come riportato nell’edizione odierna de Il Resto del Carlino da Massimo Vitali, ha militato nelle file dell’Austria Vienna, poi del Rapid e del First, e poi è tornato a Florisdorfer, dove è cresciuto.

In seguito, ha deciso di lasciare l’Austria alla volta dell’Olanda, dove lo aspettava il Twente.
Nel 2009, sembrava fatta per il suo trasferimento al Chelsea, ma il destino ha voluto mettere sulla sua strada l’Inter, club nel quale Arnautovic resta però poco tempo.
Mourinho disse: ”Arnautoivc ha la mentalità da bambino”. Si, perché oltre a farsi rubare l’auto di Eto’o, Marko stentava anche a presentarsi in orario agli allenamenti.

Anche il periodo al Werder Brema non fu esente da episodi bizzarri: una volta si trovò a venire alle mani con Papastathopoulos, una volta venne fermato dalla polizia di notte per guida non idonea, e, ciliegina sulla torta, venne anche messo fuori rosa.

Ma, prima o poi, si cambia. E questo cambiamento per Arnautovic avvenne con il trasferimento allo Stoke City, dove sta per quattro anni, prima di passare al West Ham.
In totale restò in Inghilterra sei anni, per un totale di 48 reti; finché poi non decise, nel 2019, di passare allo Shanghai Port.
”Ammetto di aver sottovalutato il campionato cinese. All’inizio mi capitava di dormire a orari sbagliati e mangiare parecchio male”. Questa sarà la sua confessione un po’ di mesi dopo, mentre iniziava a pensare di aprire una sua linea di vodka e gin.

Tutto ciò che rimane è storia che conoscono in tanti.
Si pensi, per esempio, alla lite avuta con Alioski ad Euro2020; ma non solo, si pensi anche al gesto fatto dopo il gol all’Italia (poi annullato giustamente per fuorigioco).

La speranza è che il Bologna abbia finalmente trovato un bomber da doppia cifra: Arnautovic lo ha fatto per ben 4 stagioni.
A Mihajlovic spetta, adesso, il compito di riuscire a gestire questo ragazzo dal grande talento, ma dalla testa calda.
E non è un caso che sia stato spesso affiancato a Ibrahimovic nei discorsi, anche se l’austriaco ha ammesso che le cose che fa in campo Zlatan, per lui non sono neanche pensabili.

(Fonte: Il Resto del Carlino – Massimo Vitali)

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