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Il Resto del Carlino – Bologna, il Sinisa bis non è un anno zero

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Sembra ieri ma è già passato un mese da quando si concludeva una delle stagioni più incredibili degli ultimi vent’anni, chiusa con un roboante 3-2 al Napoli e con il raggiungimento del decimo posto. Un premio al sacrificio ed impegno di un gruppo di uomini, guidati da Sinisa Mihajlovic, che hanno ritrovato stimoli e fiducia in loro stessi dopo una prima parte di stagione da dimenticare. 

Sembrava lontano il giorno zero di questa stagione ed invece a quel 4 luglio, primo giorno di adunata per chi questa estate ha avuto meno impegni, mancano solo 10 giorni. Quel 4 luglio che non sarà però il giorno zero per il Bologna, perché si riparte da colui che ha firmato la grande “remuntada”, Mihajlovic. Non è stato facile riuscire a trattenerlo: la Roma prima ed un ingaggio più corposo del previsto potevano far ricadere la scelta su qualcun’altro, volenti o dolenti. C’è da dire che l’ammanco alle casse dei rossoblù, in caso di retrocessione, sarebbe stato di cinquanta milioni, calcolatrice alla mano trattenere l’allenatore Serbo era un obbligo.

L’anno scorso ci si ritrovava ai nastri di partenza con la trovata mediatica del “Fire and Desire” Inzaghiano, che era pur sempre un semi-debuttante in Serie A, alla guida di un gruppo a lui sconosciuto ed infarcito di scommesse e giovani. La differenza con oggi è abissale: Mihajlovic conosce i suoi ragazzi, sa quali corde andare a toccare per farli rendere al massimo e sopratutto sa quali sono i punti di forza della squadra. Non a caso Sinisa ha preteso le riconferme di Soriano, Orsolini e Sansone (per il quale esisteva però già esisteva l’obbligo di riconferma in caso di salvezza). Sinisa conosce anche quali sono i “rami secchi” da tagliare, i vari Donsah, Nagy, Falcinelli. Sa anche che la permanenza di Pulgar è legata ad un filo chiamato clausola rescissoria. Sa poi che Calabresi uscirà rilanciato da questo Europeo Under 21, ma che ritagliarli uno spazio nella difesa a quattro resterà complicato e Sinisa è conscio che è l’unico a poter far ritornare Destro, il giocatore che era a Siena e Roma.

Walter Sabatini è un asso nella manica non poco ed una garanzia sulla volontà di Saputo di investire in questa sessione di mercato, il che significa che i volti nuovi non mancheranno, Mattia Bani ne è l’esempio. Ma lo zoccolo duro dei vari Skorupski, Mbaye, Danilo, Dijks, Poli, Dzemaili, Orsolini, Soriano, Sansone, Santander e a breve Palacio, ci sarà e con lui Sinisa, la vera garanzia che questa volta non si dovrà partire da zero.

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