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Bologna

Il Resto del Carlino – Due milioni e mezzo di ragioni per non accontentarsi della salvezza

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Damiano Fiorentini, 1000cuorirossoblu

Con trentotto punti all’attivo, il dodicesimo posto solitario in classifica ed un cuscinetto di sette lunghezze sulla zona retrocessione a cinque giornate dalla fine, il Bologna può considerarsi salvo, anticipando l’aritmetica.

Appurato che i rossoblù correranno in Serie A nella prossima stagione sarebbe un errore considerare terminato il campionato. Oltre all’onore ci sono motivazioni molto concrete a rendere decisamente più appetibile il nono posto rispetto al quindicesimo, gradi di latitudine fra cui può oscillare realisticamente il piazzamento del Bologna. Lo stimolo più immediato è di natura meramente pecuniaria: in sette posizioni fluttuano all’incirca 2,5 milioni di euro provenienti dai diritti televisivi. In una stagione segnata dalla pandemia, con una situazione economica più che delicata e l’assenza degli introiti derivanti dalla vendita di biglietti ed abbonamenti, una simile somma risulta impossibile da catalogare come dettaglio anche per le società più ricche. Concretamente arrivare noni vale quanto il Bologna dovrà versare nelle casse del Lille per il riscatto di Soumaoro.

Per dipingere in modo dettagliato lo scenario va puntualizzato che il piazzamento nella griglia finale è solo uno degli indici che vanno a determinare i ricavi televisivi di ogni club. Sono da mettere a sistema anche i risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati, le presenze allo stadio nell’ultima stagione disputata a porte aperte, l’indice di ascolto televisivo ed in parte anche la storia della società.

Chiarite le norme che regolamentano la spartizione del bottino, rimane che l’equatore che taglia la classifica in due emisferi perfetti, il decimo posto, sia il parallelo più proficuo da doppiare. Arrivare ultimi nella metà sinistra della classifica porta un milione netto in più rispetto ad arrivare primi nella metà destra. Dal diciassettesimo all’undicesimo posto invece ogni passo in avanti porta in dote approssimativamente 250 mila euro. Le regole sulla questione dei diritti tv varieranno dalla prossima stagione per il triennio 2021-2024, faccenda già divenuta argomento di acceso dibattito in Lega.

Per quanto poi il corredo in denaro sia una grossa fetta del fascino emanato dalla nona posizione, non è giusto relegare l’ambizione a scalare la classifica ad un semplice fattore economico. Gli Europei distano ormai poche settimane e diversi calciatori rossoblù ambiscono a prenderne parte. Le ultime cinque giornate sono un ottimo palcoscenico per mettersi in luce e tormentare con il dubbio i commissari tecnici fino alla notte della presentazione delle liste dei convocati.

Inoltre l’estate porterà con sé la prossima finestra di calciomercato. Nonostante Sinisa nel post partita di Bergamo si sia augurato ai microfoni di Sky che non giungano offerte per i propri calciatori in modo da mantenere il gruppo al completo, lo stesso allenatore ha confessato che sarà necessario per la proprietà aggiustare i conti con qualche cessione. Con il mercato alle porte, il posto in squadra per la prossima stagione non è garantito a nessuno. Andrà meritato a partire dalle prossime cinque giornate, che, con 2,5 milioni sul tavolo, non valgono solo la permanenza in rosa, ma mezzo milione a partita.

Fonte: Il Resto del Carlino, articolo di Massimo Vitali

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