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Il Resto del Carlino – Finalmente il momento di Barrow?

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Risulta davvero facile perdere alcune certezze, se per quasi metà anno non trovi la via del goal. Specie se di professione fai l’attaccante. E sembrava un po’ questo il percorso intrapreso da Musa Barrow, che aveva realizzato la sua ultima rete in occasione della trasferta al Maradona contro il Napoli in data 16 ottobre. Poi, il buio.

E invece, nel 3-0 casalingo di domenica contro i friulani, è arrivata anche la sua firma oltre quelle di Posch e Moro. In un periodo dove le sue quotazioni in tal senso stavano già aumentando rispetto ai mesi passati. In un periodo dove, paradossalmente, le sue difficoltà sarebbero dovute aumentare ancora di più.

Già, perché tra le altre cose Musa è anche un fervente religioso, e segue quindi il periodo di Ramadan coincidente proprio con queste settimane (22 marzo – 22 aprile). Ciò significa non poter bere e mangiare dall’alba al tramonto, ed è chiaro come questa risulti essere una condizione davvero poco agevole per un calciatore professionista, che ha la necessità di allenarsi e mantenersi in forma ogni giorno. Eppure, il gambiano sostiene di saper controllare sapientemente il suo corpo in questo periodo, e di aver compreso sia prevalentemente una questione di abitudini: “Alla fine si tratta solo di cambiare orari. Colazione alle sette del mattino, pranzo alle dieci di sera, cena in notturna” spiega a Bfc Tv.

Certo, sarebbe potuto arrivare anche prima, il suo goal. Magari contro l’Inter, quando solo la deviazione di Dominguez lo ha costretto a strozzare l’esultanza dopo un diagonale perfetto. Anche se il ragazzo non ci pensa: “Ero contento lo stesso. Me lo sentivo che avremmo vinto. Lo avevo detto anche con Soriano. Era nell’aria”. Nelle intenzioni, sarebbe stato dedicato a Sinisa: poco male, ha dovuto aspettare poco più di un mese e ci è riuscito ugualmente.

E in ogni caso, ora ci si può rifare ancora. Perché le partite sono ancora tante, e domani ad attendere i rossoblù ci saranno i ragazzi di Gasperini. Che Barrow, in parte, conosce bene, avendo giocato proprio tra le fila dei bergamaschi tra il 2016 e l’inizio del lockdown, circa tre anni fa. Un periodo non semplice, al cui termine fu venduto da Sartori al Bologna per una cifra vicina ai 13 milioni, ritrovandoselo poi in squadra qualche anno dopo, quando alla corte di Saputo si è aggiunto anche il dirigente.

Per l’esattezza, sono cinque i precedenti per l’attaccante contro i nerazzurri, tutti match giocati tranne l’ultimo, in cui però non sono arrivati né goal né assist. Ora la gara di sabato per invertire la rotta, in una città di cui si ricorda bene ma (adesso) giocando per un’altra di cui si è innamorato. Di cui difende i colori e per cui ha sviluppato anche una predilezione speciale nei confronti di uno dei suoi simboli, quel Lucio Dalla che spesso risuona allo stadio. E ora chissà, Musa, l’Anno che verrà

(Fonte: Il Resto del Carlino – Marcello Giordano)

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