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Il Resto del Carlino – Fra Motta e Pioli la dialettica è …di rigore

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La sala stampa del Dall’Ara, nel post match fra Bologna e Milan, si arroventa sui due episodi per cui il Milan, per voce del suo tecnico, ha reclamato il penalty.

Queste le parole del tecnico rossonero:”I rigori c’erano tutti e due. Sul tocco di mano (di Lucumì, ndr) la dinamica dice che è fallo, lo fischi e poi nel caso c’è il Var. Ante Rebic, invece, era stato bravo a guadagnarsi una posizione di vantaggio e il difensore è arrivato in ritardo. Per me c’erano due rigori, poi se il Var corregge bene. Dispiace“. 

Thiago Motta cerca di smarcarsi da questo de sac, cercando riportare il focus sulla partita:”Non parliamo degli episodi, ma parliamo della bellissima partita che è stata giocata dalle due squadre. Non ci sto a questo gioco – ribattendo in diretta su Dazn alle considerazioni fatte all’ex arbitro Luca Marelli, che sottolineava il fatto di come entrambi gli episodi potessero essere sanzionati col rigore – il contatto su Rebic non si può fischiare altrimenti cambia lo spirito di questo gioco. Nel caso del braccio di John Lucumì invece mi stupiscono i commenti di Marelli: il mio difensore non poteva che avere il braccio in quella posizione, anche perché era il suo modo per restare in equilibrio. Altrimenti chiederò ai miei magazzinieri di fare dei pantaloncini con le tasche, così in campo i giocatori, in quelle circostanze, potranno mettersi le mani in tasca…” .

Poi chiude con un pensiero forte, a difesa dei suoi ragazzi:”Se quelli sono due rigori chiudiamo il quaderno del calcio e andiamo a casa“.

Perchè in quel quaderno, Thiago, è abituato a scrivere tutt’altri pensieri, che sottolineano la buona prova del suo gruppo di giocatori:” Oggi si è vista una bella partita, tra una squadra campione d’Italia costruita per vincere lo scudetto e competere in Champions e un’altra squadra, il Bologna, contro cui è difficile giocare in questo momento. Nel primo tempo invece abbiamo alzato le nostre linee di gioco e li abbiamo messi in difficoltà“.

Chiude, il tecnico rossoblù,  con un pensiero ecumenico, rivolto soprattutto ai tifosi ma anche alla Società, declinata in ogni sua componente:” Giocare in un Dall’Ara così pieno è fantastico: è una sensazione meravigliosa. Ma il merito è di tutti quelli che lavorano a Casteldebole, a cominciare dai miei giocatori. La nostra gente oggi ci ha dato una grossa mano: speriamo di continuare così, perchè questa atmosfera ci fa solo bene e abbiamo l’ambizione di crescere ancora”.

 

(Fonte: Guizzardi e Vitali – RdC)

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