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Il Resto del Carlino – Maifredi: “L’importante è non andare giù di morale, e farei crescere i difensori”

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A complicare le cose, magari, è la distanza tra Saputo e le Due Torri: “Impedisce decisioni tempestive. Bisogna aspettare che venga in Italia o che risponda al telefono, ma è pur sempre lontano. Un modello che da noi non funziona, come insegna la Roma di Pallotta”. Questo è il pensiero di Gigi Maifredi, il quale prova ad analizzare le acque che stanno scorrendo intorno a Casteldebole: “Pippo è giovane, con tutte le sue forze sta difendendo il suo lavoro. Sta dando tutto quello che ha, vede che le cose non vanno come sperava e, quindi, sbotta. Un allenatore un po’ più esperto, però, avrebbe espresso quei concetti in modo diverso”.
Obbligatorio toccare il tasto dei gufi: “Se vuoi fare l’allenatore in Serie A devi sapere che in momenti come questi, con questa classifica, essere nel mirino è nell’ordine delle cose. Guardate quello che stanno dicendo a Spalletti… Pippo deve capire che non c’è malafede o particolare acrimonia nei suoi confronti, ma che i risultati determinano tutto”.
Proprio quelli non aiutano: “Quanti occasioni ha avuto il Bologna per fare più di un gol? Se fosse finita 2-2 molti giudizi sarebbero cambiati: logico che Inzaghi lo pensi, ma non deve sbandierarlo ai quattro venti, altrimenti finisce che si dà la colpa alla sfortuna…”.
Un Maifredi, oggi, dove metterebbe le mani? “I giocatori di oggi devono dare di più di quello che stanno dando. Inzaghi ha ragione quando dice che la squadra ha creato tanto, ma è anche vero che ogni volta che l’Empoli ripartiva creava un pericolo. Cercherei di far crescere i difensori e direi ai centrocampisti di proteggere di più”.
Ci può essere una luce in fondo al tunnel: “L’importante è non andare giù di morale. A parte le prime 3-4 squadre, c’è un tale appiattimento di valori che a dicembre nulla è precluso”.

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