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Il Resto del Carlino – Ndoye: «Lotteremo fino alla fine per l’Europa, ce la giochiamo con tutti»

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Dan Ndoye


Agile, scattante, tecnico: queste sono le prime parole che ci vengono in mente se pensiamo a Dan Ndoye. Il 23enne, arrivato in estate dal Basilea, è uno dei volti del mercato con il marchio di Giovanni Sartori, che tante soddisfazioni sta portando in quel di Bologna. Dan è entrato sin da subito nelle rotazioni di Thiago Motta: partito titolare nelle prime partite di campionato, per poi disputare un paio di partite da subentrato, ora Ndoye – causa anche una serie di infortuni – sta facendo gli straordinari sulla fascia, insieme a Saelemaekers. Ma come sta vivendo questi primi mesi all’ombra delle Due Torri, e alla corte di Thiago, l’esterno svizzero? Lo ha raccontato direttamente lui.

La voglia d’Europa (sempre a bassa voce…)

Da ragazzo ambizioso qual è, Dan non ha paura di dire la parola “Europa”, anche perché il Bologna si trova lì con merito e ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Ma come si sente a stare in zona Champions, e quanto ci crede all’Europa questa squadra? Ndoye risponde così: «La Champions è una delle competizioni migliori dove giocare, ci sono i club e i giocatori più forti, credo sia il sogno di ogni calciatore misurarsi in questo torneo. Quindi anche il nostro. […] Sono convinto che possiamo dire la nostra contro chiunque, di conseguenza potremo lottare fino alla fine e arrivarci (in Europa, ndr). Soprattutto se continuiamo a giocare in questo modo». Volare alto ma con le cinture di sicurezza, con consapevolezza. Com’è stato però il post Salerno? «Eravamo felici, certo, perché volevamo vincere, sapevamo fosse una partita molto importante. Ma, ecco, non abbiamo fatto pazzie, perché il campionato è ancora molto lungo, mancano tante gare. Siamo consapevoli di essere sulla strada giusta per fare grandi cose».

I prossimi impegni, Motta: la parola a Dan

A proposito di Salerno e del post-partita “a piedi per terra” che abbiamo vissuto tutti anche dalle parole di Motta: com’è Thiago visto da un proprio giocatore? È esattamente quello che vediamo noi? Beh, pare di si: «Lui era felice nel post-partita, si è congratulato per il modo in cui abbiamo giocato, però ci ha detto subito che iniziava una nuova settimana, con una nuova partita importante». Il classico Thiago: d’altronde, il lavoro è la sua carta vincente. Proprio su questo, Dan testimonia come sono gli allenamenti del mister italo-brasiliano: «Sì, assolutamente. Quando sono arrivato, avevo già tre mesi di lavoro con il Basilea sulle gambe, eppure certi allenamenti sono stato davvero tosti per me». Testa alla Roma quindi, anche se per Ndoye è un po’ più di una gara come le altre, da sfruttare anche per le assenze altrui: «Il mister, di base, ha ragione. Ma quando giochi gare come quella di domenica, contro una squadra che condivide la tua stessa posizione, c’è una motivazione in più: ci giochiamo un posto importante in classifica. […] Sicuramente sono giocatori importantissimi per la Roma (Dybala e Lukaku, ndr), ma noi daremo comunque il massimo. Non abbasseremo la guardia».

L’impatto con la Serie A, le sue prestazioni (e non solo), gli avversari 

Cosa manca a Ndoye fino ad ora? Sfortunatamente la risposta è facile: il gol. Dan ne è consapevole e lui stesso si era prefissato di migliorare sotto questo aspetto al suo arrivo a Bologna. Il ragazzo lo sente e ne parla, toccando anche l’episodio molto discusso con la Juventus: «Mi manca questa sensazione, è innegabile: sono un attaccante, mi piace segnare, fare assist, e non averlo fatto in questa stagione è qualcosa che mi fa arrabbiare. Anche perché io sono uno che guarda le statistiche. Però il calcio è fatto di momenti così: sono concentrato nell’aiutare la squadra. E so che se continuo a lavorare così, gol e assist arriveranno presto. […] Sul momento è stato incredibile per me, un’ingiustizia. (il rigore non concesso a Torino, ndr) L’arbitro ha fatto un errore e dopo la gara l’ha ammesso: ma anche loro sbagliano, dobbiamo accettarlo. Ci ha fatto male, ora è passato un po’ di tempo, quindi guardiamo avanti». Come ha visto invece, finora, il suo amico Calafiori, arrivato con lui dal Basilea? «Sapevo che aveva grandi qualità, Riccardo. In Svizzera giocava molto come terzino sinistro, sapevo che poteva giocare anche da centrale, ma non immaginavo potesse farlo subito così bene. Io per primo ne sono stupito. Quindi sono molto felice per lui». Ampliando l’orizzonte, Dan fa un punto anche su come ha visto la Serie A fino a questo momento, dalle squadre ai giocatori più forti, in cui include anche un suo compagno: «Abbiamo affrontato l’Inter, il Milan, anche la Juventus, sono tutte grandi squadre, è chiaro. Ma quando mi sono trovato a sfidarle non ho mai pensato: sono troppo forti per noi. Credo che il Bologna possa davvero giocarsela contro tutti. […] Lautaro mi ha colpito tanto perché è veramente forte qualsiasi cosa faccia. Anche Giroud è un campione. Poi dico Joshua (Zirkzee, ndr): ci avevo giocato contro con l’Under 21 svizzera contro la sua Olanda e avevo visto che aveva dei numeri. Ora però sta facendo grandi cose per noi, speriamo tutti continui così. […] Direi Theo Hernandez (l’avversario più forte, ndr) perché è stata la mia prima partita in Italia, e poi perché abbiamo perso. Quindi, sì, è stata dura con lui quella sera»

Bologna e la vita di Dan Ndoye

Il nazionale svizzero, arrivati ormai a fine anno, racconta come sono stati questi primi mesi in città: «Sono davvero molto felice di essere qui, la città è molto bella, nel club sto benissimo, con i compagni, con lo staff, sento che è un team speciale. Poi i tifosi sono fantastici. Anche in Svizzera c’è passione, ma non come in Italia, non è paragonabile: qui ti fermano, ti incoraggiano, ti caricano. Bellissimo davvero». L’abbiamo visto in giro per la città, con i compagni alla Segafredo Arena per ammirare la Virtus in Eurolega, e poi? «Mi piace vedere le serie tv – una delle mie preferite è Peaky Blinders – e giocare ai videogame: amo la Formula 1, ho anche il volante del simulatore per giocare. Ovviamente tifo Ferrari e Leclerc: mi sto già muovendo per andare a vedere il Gran Premio di Imola». La chiusura su se stesso e sul futuro: «Voglio fare una grande stagione con il Bologna e finire il più in alto possibile in classifica». Ce lo auguriamo anche noi con te, Dan.

Fonte – Gianmarco Marchini, Il Resto del Carlino

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