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Il Resto del Carlino – Rocchi su Di Bello: «Ha capito l’errore, non è malafede»

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AIA FIGC

Il tifoso Rossoblù, e non solo, ha ancora davanti agli occhi quanto è successo domenica 27 agosto all’Allianz Stadium, quando intorno al 70’ minuto di Juventus-Bologna l’arbitro Marco Di Bello, non aiutato dal var Fourneau, decide di non assegnare un calcio di rigore netto al Bologna, per fallo di Iling Jr su Ndoye. L’AIA ha mantenuto la “promessa” fatta ad inizio campionato e ha reso pubblico l’audio tra il direttore di gara sul campo e la sala VAR di quei concitati momenti, il quale non è altro che la conferma del non aver analizzato a fondo, con tutte le immagini a disposizione, il contatto. 

Rocchi non calca la mano pur ammettendo il grave errore: Di Bello in campo dopo la sosta

L’arbitro della sezione di Brindisi, dopo il match incriminato, è stato subito richiamato all’ordine dai vertici AIA e dal designatore Gianluca Rocchi, il quale ha ammesso candidamente l’errore solare commesso da un arbitro tra i più esperti del lotto. L’ex arbitro a Storie di Serie A su Radio Seria A con RDS è tornato sull’episodio e sui due turni di stop con cui lui stesso ha punito Di Bello: «Il miglior modo per recuperare un arbitro che ha sbagliato è mandarlo in campo il prima possibile. Ho già parlato con lui e credo abbia superato il problema. Le scorie rimangono, ma tutti abbiamo sbagliato e ci vuole anche il diritto di sbagliare. Difficile spiegare l’errore, ma chiarisco che non ho ricevuto alcuna pressione per tenerlo fuori». Rocchi, quindi, conferma la decisione di non voler calcare la mano e che Di Bello tornerà a disposizione dal prossimo turno, e aggiunge anche un pensiero sulla categoria arbitri, i quali vengono spesso accusati di non agire per il verso giusto: «Fa male quando si parla di malafede degli arbitri. L’immagine dell’arbitro non è mai posta in modo positivo: giusto che facciamo notizia quando facciamo male, ma è giusto che accada anche quando facciamo bene».

L’MVP anche all’arbitro, le comunicazioni, più arbitri donna: il quadro generale di Rocchi

L’intervista al designatore per la Serie A prosegue toccando anche il tema dell’incentivazione, di come ad un arbitro possa venir riconosciuto il lavoro appena svolto sul campo inserendolo tra i candidati per il premio “migliore in campo” di quella partita, soffermandosi sulla situazione anche a livello comunicativo: «Sarebbe bello e un riconoscimento alla nostra professionalità. Per spiegare una decisione, però, serve prima abbassare la tensione e non farlo a caldo, ma sulla comunicazione dobbiamo lavorare. Le linee guida sono chiare da inizio stagione, ma dal confronto con gli allenatori ho preso tanti spunti in tal senso. Mi è stata chiesta severità e giustizia: il buonismo non paga. Ai miei arbitri in ogni caso ho sempre chiesto di decidere in campo, il Var è uno strumento straordinario ma che deve essere di supporto, non al centro della decisione». Per Rocchi è arrivato il momento anche di implementare le figure femminili all’interno della scelta dei fischietti per Serie A e Serie B, ed elogia il lavoro di Maria Sole Ferrieri Caputi: «Se arrivano tutte come Ferrieri Caputi ne potremmo avere dieci in serie A: Sole è preparatissima. Ha arbitrato Fiorentina-Lecce su un campo caldo e per le persone vederla era normale».

Fonte – Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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