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Il Resto del Carlino – Santander ha riaperto l’armadio dei sogni: dentro c’erano otto gol

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Corriere di Bologna


Sui prati del Kirchdorf, dove la scorsa estate il Bologna svolse la seconda parte del ritiro, quanti gol sperava Riccardo Bigon, che il suo nuovo numero 9 avrebbe segnato? Si dice fosse 12, in altre parole il raggiungimento della doppia cifra, da sempre sinonimo di un buon pedigree da attaccante vero. Il “Ropero” ha solo sfiorato quel bottino con 8 gol e 3 assist, numeri comunque che giustificano pienamente la spesa di 6 milioni al Copenaghen.

I numeri non dicono tutto. Si perché Santander è stato uno dei pochi a salvarsi nei 5 mesi di gestione Inzaghi, riuscendo a non sfigurare nelle praterie di un attacco in cui facevano fatica ad arrivare palloni giocabili. Con l’arrivo di Sinisa, dopo la partita contro l’Inter in cui segnò il gol partita è uscito dai radar, vuoi un pò per alcuni guai muscolari, o per il semplice fatto che l’attacco dei “piccoli”, Sansone, Palacio ed Orsolini, non ha sbagliato una partita che fosse una.

Quinto giocatore più utilizzato nell’arco dell’annata, il “Ropero” alla sua prima stagione rossoblù ha eguagliato il numero di reti portate in dote dal Kenneth Andersson ed uno in più rispetto a Julio Riccardo Cruz nei rispettivi anni di battesimo in rossoblù. La morale della favola è che l’operaio Paraguayano ha sempre portato la pagnotta a casa, sia con Inzaghi che con Mihajlovic ed è riuscito a prendersi il suo ruolo di capocannoniere, in coabitazione con Orsolini.

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