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Il Resto del Carlino – Tutti a rapporto da Saputo: serve un piano per risalire

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Erano esattamente tre anni che il Bologna non si trovava nelle polveri della zona retrocessione. Era il 28 novembre 2015, primo anno della gestione Saputo in serie A. A guidare quella squadra c’era un fresco Roberto Donadoni che dopo un’esordio non felice in casa del Torino, comincerà a macinare punti ad un ritmo da Europa League per 3 mesi, partendo da un prezioso 3-2 contro il Napoli di Sarri ed Higuain. Era un Bologna diverso, trascinato dai suoi uomini di esperienza come Giaccherini e Brienza e con un Destro capace di essere decisivo. La storia insegna che c’è modo di recuperare il terreno perduto, ma il Bologna di allora era fresco di nuova gestione e Saputo chiedeva i famosi 3 anni per assestarsi e poi cominciare il processo di crescita.

Ieri il patron rossoblu ha toccato con mano lo stato di crisi della sua squadra: era infatti presente in tribuna al fianco di Di Vaio e Fenucci. Joey è arrivato sabato dal Canada insieme al suo vice del Montreal Impact Nick De Santis, e nel pre partita non ha fatto il suo solito giro a bordo campo al fianco di tecnico e squadra e la curva non gli ha dedicato nessun coro: segnali del raffreddamento del rapporto e della perplessità dei tifosi riguardo la linea strategico-sportiva intrapresa dal club. A fine partita dopo essersi recato negli spogliatoi per un saluto alla squadra, Saputo si è allontanato dallo stadio senza rilasciare dichiarazioni in direzione Paladozza.

Il patron rossoblu parlerà probabilmente oggi ma solo alla sua dirigenza. In giornata è previsto a Casteldebole un faccia a faccia tra il Presidenze, Fenucci, Bigon, Di Vaio e probabilmente Inzaghi. La dirigenza aveva già chiesto un mese fa investimenti per il mercato di gennaio se non avessero ricevuto le risposte giuste dalla squadra. Mercato su cui il Bologna non investe più di quanto incassa da ormai due anni. Probabile il concetto di investire per il mercato di riparazione verrà ribadito oggi: Inzaghi ha fatto capire di poter contare su forze fresche per gennaio qualora il cammino della sua squadra rimanesse questo: “Ho un presidente che ci tiene e sono sereno sul fronte mercato. Quando mi chiederanno qualcosa sull’argomento dirò la mia”. Il tecnico, vista la situazione ha anche chiesto una boccata d’ossigeno alla squadra: “Una partita tra Samp ed Empoli dovremo vincerla”, anche per scacciare le voci riguardo un avvicendamento in panchina.

Si parlerà quindi anche di questo oggi a Castaldebole, oltre che di mercato,  rinforzi e libertà da garantire al ds Bigon, che proprio un anno fa di questi tempi parlava del rinnovo del suo contratto in scadenza a Giugno. Bigon si trova nella stessa situazione, ma questa volta l’urgenza è la salvezza prima che il suo futuro.

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