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Il Resto del Carlino – Volpi: “Il Bologna è una squadra giovane, ma può salvarsi senza soffrire”

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Se Darwin parla di selezione naturale (quella in cui sopravvive il più forte), si capisce che da predatore a preda il passo è breve. Come succede in natura, così accade anche nel calcio…rimanendo sempre nella famiglia delle Volpi. Nel nostro caso, Sergio, da colonna portante di Samp e Bologna è diventato allenatore in Serie D: “Da calciatore pensi solo per te, mentre dopo ti tocca coordinare venticinque teste. Due anni fa guidavo la juniores dell’Adrense e in corsa mi hanno dato la prima squadra. Al primo anno di Eccellenza ci siamo salvati, al secondo siamo andati in Serie D. Questa stagione me la gioco con le bolognesi, ma giochiamo bene e raccogliamo poco”.
L’ex capitano dei blucerchiati è stato a Genova sei anni, per poi sbarcare sotto le Due Torri nella stagione 2008/2009, dove tolse molte castagne dal fuoco: “Quell’anno dovevamo salvarci e abbiamo centrato l’obiettivo, ma ho sempre pensato che quella squadra avrebbe potuto raccogliere qualcosa di più: dopo aver vinto col Milan ci siamo illusi. Ho messo a segno quattro gol pesanti: quando venne mandato via Arrigoni, anche se vincemmo 3-1 con la Lazio; nel 5-2 col Torino, e con noi c’era Mihajlovic; la rete su punizione a Bergamo; a tre giornate dalla fine, il gol del 2-1 contro il Lecce, al 94’ “.
Ora c’è Pippo… “Ha una squadra giovane , con tanti elementi nuovi e siamo solo a un terzo del campionato. Se guardo ai valori tecnici dico che il Bologna ha tutto per salvarsi senza soffrire, come facemmo noi quella stagione”.
La Samp, invece? “Per cinque stagioni ho avuto la fascia al braccio. Ora ha un allenatore come Giampaolo, che cerca sempre di fare la partita, e questo mi piace. Però se ogni stagione vendi 2-3 giocatori importanti arriva l’anno in cui incontri delle difficoltà”.
Volpi è riuscito a sopravvivere sia dieci anni fa, sia l’anno della prima panchina all’Adrense. Inzaghi e Giampaolo, ora tocca a voi.

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