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Il Ritorno dell’Ex, Cagliari-Bologna – Bisoli: «Diamanti lo portai io»

«Ho lasciato Bologna con la coscienza pulita. Italiano? Bravissimo. Il giovane Pisacane? Una scommessa che a Cagliari stanno vincendo»

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Alessandro Diamanti (©Bologna FC 1909)
Alessandro Diamanti (©Bologna FC 1909)

Un passato da calciatore con la maglia del Cagliari, poi cinque infauste giornate alla guida del Bologna per un’esperienza lampo con i colori rossoblù. Si autodefinisce «allenatore da Serie B e C» e forse ha le sue buone ragioni, ma all’età di 59 anni aspetta ancora una chiamata.

Cagliari-Bologna, l’intervista al doppio ex Pierpaolo Bisoli

Pierpaolo Bisoli vive a Cesenatico. Dalle finestre di casa sua si possono ammirare le barche ancorate al porto, ma lui preferirebbe osservare da vicino una panchina. «A cinquantanove anni, e dopo ventiquattro da allenatore, ho ancora il fuoco dentro» – dice l’allenatore – «Io aspetto una chiamata, perché ho ancora una grande voglia di trasmettere le mie idee a un gruppo. Chi mi prende sa quello che posso dare, anche perché dove sono stato ho sempre fatto il bene della società».

Vincenzo Italiano? «Bravissimo»

Così come un certo Vincenzo Italiano, in cui a tratti si rivede. «Bravissimo: lo dice il suo percorso e lo conferma quello che sta facendo col Bologna. Fino a qualche anno fa vincere una Coppa Italia a Bologna era inimmaginabile. Lui c’è riuscito e adesso è sulla strada giusta per fare un’altra grande stagione. Aveva già idee di calcio quando venne a vedere i miei allenamenti qualche anno fa. Io allenavo il Padova, lui aveva una panchina in D. Anche lui è un passionale, in panchina si agita, mi ricorda un po’ …Bisoli (sorride, ndr). Però alt coi paragoni, io con lui non c’entro niente».

Vincenzo Italiano con la Coppa Italia, sfiderà il Parma a Dicembre(© Damiano Fiorentini per 1000 Cuori Rossoblù)

Vincenzo Italiano con la Coppa Italia (© Damiano Fiorentini)

E qui ritorniamo alla consapevolezza di Bisoli: le sue esperienze alla guida delle panchine di Serie A non hanno mai portato i loro frutti, mentre in altre occasioni le cose sono andate decisamente meglio. «Io non c’entro niente con la Serie A. In A mi hanno dato una panchina tre volte e tre volte mi hanno esonerato: significa che non sono da A. Io sono un allenatore da Serie B e C, ma se mi volto indietro sono contento perché partendo dalla Promozione, col Porretta, sono arrivato in alto facendo tutto da solo. E senza il procuratore».

Bologna, l’avventura fugace di Bisoli

Tra gli esoneri di Bisoli nella massima serie c’è anche quello col Bologna, arrivato dopo appena 5 giornate, poco dopo aver ottenuto la medesima sentenza dalla piazza di Cagliari. «Sapevo di avere una buona squadra, sennò a maggio il Bologna non avrebbe chiuso a 51 punti. La famosa preparazione dura di Bisoli? Sì, l’ho fatta: all’inizio avevamo le gambe imballate, ma credo che a gioco lungo quel mio lavoro abbia dato dei benefici. Serviva un po’ di pazienza, ma va bene ugualmente: sono andato via con la coscienza pulita, dopo aver portato un certo Alino Diamanti. Perché fui io a convincere Guaraldi a prenderlo» dichiara Bisoli fieramente.

Alessandro Diamanti (©Bologna FC 1909)

Alessandro Diamanti (©Bologna FC 1909)

Nazionali rossoblù, un valore aggiunto

Cagliari, però, non rappresenta solo un esonero per lui. Sono sei stagioni indimenticabili vissute da Bisoli, coronate dalla cavalcata in semifinale di Coppa Uefa nella stagione 1993/94. Di acqua ne è passata sotto i ponti. Oggi alla guida del club c’è un giovane allenatore in cui Bisoli ripone piena fiducia: «Hanno fatto una scommessa su un allenatore giovane come Pisacane e la stanno vincendo. Conosco la passione del presidente e so bene che spinta possono dare i tifosi». Un calore che ha sempre riconosciuto anche nella città delle Due Torri: «Anche a Bologna l’ambiente è un valore aggiunto. E lo è anche vedere Orsolini e Cambiaghi in Nazionale» conclude.

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