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Bologna FC

Il segreto del Bologna: primo, non prenderle

Il pacchetto difensivo del Bologna è performante non solo nella coppia dei centrali, Beukema e Lucumi, ma anche negli altri elementi della retroguardia, sia sinistra (Miranda e Lykogiannis) sia a destra (Posch, Holm e De Silvestri). Senza dimenticare i due portieri.

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Jhon Lucumí in azione contro l’Udinese, perno del pacchetto difensivo (© Damiano Fiorentini )
Jhon Lucumí in azione contro l’Udinese, perno del pacchetto difensivo (© Damiano Fiorentini )

Per capire il lavoro intenso ed efficace che Vincenzo Italiano ha fatto sul pacchetto difensivo rossoblù, basta mettere a confronto il primo mese di questo campionato e  gli ultimi trenta giorni. E crediamo di non sbagliare se diciamo che è intervenuto e ha modificato alcune delle  sue credenze tattiche, per portare la difesa ai risultati odierni.

E se è vero che non esiste la perfezione assoluta in questo mondo,  ci si può arrivare vicino lavorando sodo sui “propri” difetti. Così Mister Vincenzo ha fatto.

Il pacchetto difensivo dal 18 agosto e al 28 settembre

Italiano ha avuto, in tema di difesa durante il ritiro, un vero grande problema: l’infortunio occorso a Jhon Lucumi durante la Copa America e la sua assenza per tutto il periodo del ritiro. Jhon è rientrato ad essere disponibile per la seconda di campionato,  quella contro il Napoli del 25 agosto, una delle due sconfitte in questa stagione rossoblù targata “Serie A”. Ma ovviamente il suo stato di forma era ben lontano dall’essere ottimale, tanto che alla quarta partita, quella contro il Como, Italiano gli aveva  preferito Casale, autore poi di un autogol.

Sam Beukema (© Bologna FC 1909)

Sam Beukema (© Bologna FC 1909)

La coppia BeukemaLucumi faticava a ritrovare la forma del “giocare insieme”. Anche perchè alla sesta partita, complice un intervento scellerato, Jhon era stato espulso contro l’Atalanta, lasciando di nuovo “da solo” il suo compagno. Ma tutto ciò era causato  sicuramente da un problema di forma, avendo, praticamente, passato senza allenarsi quasi tutta l’estate. In questo primo periodo (giusto per dare un senso al nostro ragionamento), in Serie A dall’Udinese all’Atalanta, i gol incassati sono stati nove. Quattro quelli in Champions.

Jhon ha poi saltato quindi sia la partita col Parma (squalificato e sostituito da Erlic) e quella contro il Genoa (sostituito da Casale, prova insufficiente la sua).

Intanto, allenamento dopo allenamento, la sua forma cresceva e dalla successiva partita col Cagliari è tornato a fare coppia fissa con Sam, per otto partite consecutive e i risultati si sono visti.

Juan Miranda (© Damiano Fiorentini)

Juan Miranda (© Damiano Fiorentini)

Ma il problema poteva non essere solo quello dei centrali difensivi. Anche Miranda, esterno basso di sinistra, doveva adattarsi al campionato Italiano, mentre per Holm (due nuovi arrivi del mercato estivo) troppi piccoli infortuni lo avevano frenato.

Il cambio di passo da Cagliari

E proprio dal rossoblù dell’isola  inizia la conferma di una solidità in difesa quasi imbattibile: dieci  partite, fra campionato, Champions e Coppa Italia, una sola sconfitta (contro la Lazio).  E in queste dieci partite si sono verificate ben sette clean sheet, mentre solo in tre partite sono stati incassati 7 gol.  Intanto anche in attacco si andava migliorando: sempre nelle stesse dieci partite sono state siglate 16 reti (Coppa Italia compresa). Ma quell’dell’attacco è un altra storia.

Il Ct Enzo Bearzot, campione del mondo nel 1982, era solito raccontare che: “Primo: non prenderle. Secondo: è imperativo vincere. Terzo: non c’è un terzo punto, perché i primi due han già detto tutto“. Diciamo che Vincenzo Italiano ha fatto sue queste considerazioni.

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