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IN & OUT: considerazioni sparse su Colonia – Bologna Fc

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Alle 20.04, seduti ancora sui bollenti gradini della Kufstein Arena e immersi in 1000 pensieri del  dopo gara, siamo stati cortesemente invitati ad uscire: lo spettacolo era finito e gli spalti erano ormai vuoti. Già, la domanda era proprio lì: quale spettacolo avevamo visto e, soprattutto, quale Bologna?. Abbiamo provato a riannodare i fili della memoria e ripercorrere queste prime tre settimane scarse (si solo tre settimane, ndr) di ritiro del Bologna e abbiamo trovato solo cose positive, risultato finale a parte.

Il Bologna è partito per questa ultima parte del ritiro pre inizio stagione, con la squadra al completo (se si eccettua l’assenza di Pulgar, su cui troppe chiacchiere a sproposito sono state fatte in questi ultimi giorni: riteniamo corretta la regola del “wait and see”, prima di emettere sentenze inappropriate sulla vicenda); non ricordiamo, a memoria nostra, un ritiro in cui la squadra (neo acquisti compresi) fosse già a disposizione del Mister. E qui apriamo il capitolo neo acquisti e Mister: tanti volti nuovi (e ci infilerei anche Soriano e Sansone, che di questi tempi l’anno scorso erano ” a messa in un’altra parrocchia”), diversi stranieri per cui la lingua, soprattutto all’inizio, sarà un ostacolo, acquistati anche  per ruoli nevralgici in campo, per cui avranno bisogno di tempo per capire e farsi capire. Per il Mister essere lì in panchina al loro fianco o essere a Bologna, non è esattamente la stessa cosa: la “tecnologia di contatto” in queste settimane aiuterà sicuramente, ma il carisma e la presenza di Sinisa non sono sostituibili da un video e per questo l’attesa speriamo che sia il più breve possibile.

Detto tutto ciò, la partita di ieri è stata un fedele specchio della situazione che oggi vive la squadra, che è di formazione e acquisizione degli schemi che il pur bravo De Leo (il tattico della compagnia) sta dando. In difesa, la possibile coppia titolare di centrali Danilo-Denswil avrà ancora (come è giusto) bisogno di partite per regolare l’intesa e in Tomiyasu un validissimo antagonista, avendo quest’ultimo assolutamente ben impressionato sulla fascia destra, opponendosi alle folate dei biancorossi tedeschi e sganciandosi a supporto di Orsolini con notevole fisicità. Da valutare le condizioni di Dijks, sperando che non allunghi la lista degli infortunati di lungo periodo. A Centrocampo il lavoro più intenso da fare: al netto della situazione di Pulgar, ieri sono mancati anche Poli, Dzemaili e Schouten, che ben aveva impressionato nella sua pur breve apparizione a Castelrotto. Ieri Nagy e Svanberg, copia inedita e di emergenza, hanno faticato e molto a gestire la partita: lo svedese è sicuramente dotato di buona tecnica ma che dovrebbe essere impiegato in ruoli più avanzati, mentre l’ungherese ha bisogno di giocare con continuità per ritrovarsi e mandarlo in prestito (rigorosamente!!) potrebbe essere la soluzione migliore. Ci teniamo a sottolineare che Donsah e Kingsley ci sono piaciuti per dinamismo e applicazione (Donsah soprattutto a supporto della difesa e Kingsley molto battagliero nella zona offensiva, con diversi palloni recuperati) e che almeno uno di loro potrebbe essere utile alla causa, durante la stagione. In Attacco Orsolini, Soriano e Sansone risultano, al momento, imprescindibili per questa squadra, rimandando i giudizi ai prossimi test per  Destro e Santander (che non ha giocato). Menzione d’onore per Palacio: qualcuno si ricorda che il ragazzo di Bahia Blanca va per le 38 berrette? Lunga vita a Rodrigo, lunga vita al nostro Bologna.

 

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