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Inside the club – Friburgo, storia di un club a conduzione “familiare”

Freiburg, città delle fiabe e della Foresta Nera: un club che vive in simbiosi con i suoi tifosi e che per tutti è ‘more than football’. Ecco chi affronterà il Bologna!

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Lo stadio del Friburgo (© scfreiburg)
Lo stadio del Friburgo (© scfreiburg)

Un club immerso nella Foresta Nera, luogo di ispirazione delle mille fiabe dei fratelli Grimm. È la storia del Freiburg, figlio di due club locali, che nel corso degli anni ha subito infiniti mutamenti a causa delle guerre. La versione ufficiale del nome, che conosciamo oggi, ha infatti origine dopo il secondo conflitto mondiale, quando alle società calcistiche tedesche venne chiesto di prendere nuovi nomi per dissociarsi dal recente passato nazista. Questo è il Friburgo: un club di culto, roccaforte di un modo di vivere il calcio a misura di territorio.

La nascita del Friburgo

Soprannominati anche i Brasiliani di Brisgovia, ma perché? Tutto ebbe inizio nel 1995, quando la formazione allenata da Volker Finke finì clamorosamente terza in Bundesliga grazie ad uno stile di gioco spumeggiante, tanto da spingere i tifosi ad associare la squadra a quella del Seleção. Iconico lo scatto che ritraeva l’allenatore seguire le partite da una panchina allestita su misura, riadattata a sdraio da spiaggia.

Volker Finke panchina sdraio (© _georgebala via X)

Volker Finke panchina sdraio (© _georgebala via X)

I colori della maglia del Friburgo sono il rosso e il nero, posizionati a strisce verticali, mentre i pantaloncini sono neri con i bordi rossi, così come i calzettoni. Lo stemma del club è un ovale diviso diagonalmente a metà, con raffigurato il grifone, simbolo che identificava la zecca cittadina. Il Friburgo ha anche una mascotte, la volpe, animale simbolo della Foresta Nera.

Lo stadio: storia vs modernità

Lo storico impianto del Friburgo era lo Schwarzwald-Stadion, inaugurato nel 1953. Una location romantica, incastonata tra gli alberi secolari della Foresta Nera, che ne delimitava l’ingresso. Impossibile per i tifosi trattenere le lacrime dopo il triplice fischio dell’ultima partita giocata su quel campo così suggestivo, vinta dai padroni di casa contro l’Augsburg.

Schwarzwald-Stadion (© Eurosport)

Schwarzwald-Stadion (© Eurosport)

Nel 2021 il club si è trasferito all’Europa-Park: struttura in grado di ospitare 34.700 posti, di cui, curiosamente, 12.400 solo in piedi.

La tifoseria: in simbiosi con la società

Quelli del Friburgo non sono semplici tifosi: ben 35.000 tedeschi, oltre che tifosi, possiedono delle quote societarie. Un vero e proprio impegno sociale, quello di cui si è incaricato il club, con l’obiettivo di creare qualcosa che sia ‘more than football‘. Sono oltre 600 gli eventi organizzati ogni anno dalla società, a cui partecipano 20.000 persone e che toccano temi come educazione, esercizio, ambiente e solidarietà. Un esempio iconico è il numero apparso sul maxischermo dello stadio due anni fa nella partita contro lo Schalke: 5669. Cosa significava? Il numero di persone che avevano raggiunto lo stadio in bicicletta.

Tifoseria del Friburgo (© scfreiburg)

Tifoseria del Friburgo (© scfreiburg)

La società e l’allenatore: sangue rossonero

Storicamente parlando, Cristian Steich è il simbolo di un club a conduzione familiare personalmente connesso con il territorio. È lui il tecnico che per più tempo ha guidato la panchina del Friburgo, diventando anche il tecnico da più tempo in carica in tutta Europa. Dicembre 2011 è la data di inizio della sua avventura in panchina, terminata lo scorso anno, ma che in realtà ha origini molto più lontane. Una storia d’amore infinita quella con il Freiburg, che parte dal lontano 1983, quando Cristian Steich esordì con i colori rossoneri a centrocampo.

Cristian Steich (© scfreiburg)

Cristian Steich (© scfreiburg)

Oggi l’allenatore è Julian Schuster, anche lui da sempre parte del mondo rossonero. Infatti, ha giocato nel club gli ultimi 10 anni della sua carriera, per poi passare dietro le quinte, prima come collaboratore, poi come allenatore della prima squadra. Schuster ha condotto la squadra al 5° porto in Bundesliga nella stagione 2024/25, ottenendo la qualificazione in Europa League e il riconoscimento come miglior allenatore tedesco del 2025.

Stelle del passato: i grandi volti storici del Freiburg

Il giocatore che ha collezionato più presenze con la maglia del club è Andreas Zeyer. Il centrocampista tedesco classe 68′ ha militato nel Friburgo per un totale di 13 anni e 440 presente, mettendo a referto 46 reti e 14 assist. Zeyer ha vinto anche due dei campionati tedeschi di seconda divisione.

Il secondo per presenze è Christian Günter, difensore classe 93′, ma che con il Friburgo, di cui è capitano, ha già collezionato 434 presenze.

Altro rinomato volto è l’italo-tedesco Vincenzo Grifo, nato da madre pugliese e padre siciliano. All’età di 32 anni ha già collezionato 314 presenze con la maglia del Friburgo, oltre che 96 reti e 90 assist.

Palmares

Il Friburgo ha vinto 4 volte il campionato tedesco di seconda divisione.

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1 Commento

1 Commento

  1. Gig

    1 Ottobre 2025 at 23:16

    Il povero Vincenzo Grifo ha dunque due padri e nessuna madre?

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