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Inter-Bologna, (poche) luci a San Siro

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Prendiamo in prestito il celebre pezzo di Roberto Vecchioni per descrivere la serata di ieri sera. Un Bologna inedito e rivoltato come un calzino (vista la penuria di scelte in attacco), quello che si è presentato ieri sera a San Siro, al cospetto di un Inter decisamente in ripresa nelle ultime partite. Non c’è due senza tre aveva detto Mihajlović in conferenza stampa, ma l’impresa non è riuscita. La partita, come già accaduto diverse volte, si era subito messa in salita con il solito Lukaku assoluto dominatore dell’area che sovrasta Tomiyasu (forse con una spinta?) e di sinistro insacca il gol dell’1-0. Nonostante la superiorità tecnica è il Bologna a tenere il pallino del gioco in mano, senza però trovare l’imbucata vincente per trafiggere Handanovic e scontrandosi contro il muro nerazzurro al limite dell’area. L’Inter trova le sue fortune in contropiede e, dopo una serie di interventi prodigiosi di Skorupski, sigla il 2-0 con Hakimi allo scadere del primo tempo. 

Secondo tempo che recita lo stesso copione del primo, ma con un Bologna decisamente più a suo agio con il ritorno al consueto 4-2-3-1. L’ingresso di Vignato e Dominguez e l’eccessiva sicurezza dell’Inter rianimano i rossoblù che tornano in partita grazie alla rete proprio di Vignato che dopo una bella azione corale in velocità deposita in rete il pallone, secondo gol in serie A per l’ex Chievo e seconda marcatura con la maglia del Bologna dopo quella con la Reggina. La partita sembra riaperta: il condizionale è d’obbligo perché dopo appena tre minuti l’ispiratissimo Hakimi in percussione brucia il neo entrato Khailoti e con una rasoiata sul secondo palo beffa Skorupski per la seconda volta, chiudendo di fatto i conti. 

Nonostante l’Inter abbia meritato la vittoria per la mole di nitide occasioni avute, i numeri raccontano di un Bologna che non ha mai smesso di giocare e di proporre: il possesso palla si aggira sul 55% in favore dei rossoblù e il numero di tiri totali e nello specchio è equivalente tra le due squadre (14 e 7). Bologna che si è rivelato superiore anche nella precisione dei passaggi (87% contro 84), ma che ha sofferto tremendamente le sgroppate di Sanchez, Lukaku e Hakimi, oltre le verticalizzazioni immediate di Brozovic e la superiorità fisica dei tre centrali di difesa, fattori non di poco conto. 

Sia chiaro, perdere a San Siro contro quest’Inter può succedere, anche se ci si poteva aspettare un po’ più di coraggio, come ribadito dallo stesso Mihajlović a fine partita. Il Bologna avrà la possibilità di rifarsi la settimana prossima: al Dall’Ara arriva la Roma. 

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