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Inter, tra campo e società un finale di stagione decisivo

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Sei punti di vantaggio sul Milan, una partita da recuperare, quella con il Sassuolo, una continuità decisiva nel momento topico della stagione. All’inter, per conquistare lo scudetto, basterà vincere 8 partite delle 11 rimanenti. Sotto le due torri si augurano che uno dei tre passi falsi possa verificarsi proprio sabato sera alle 20.45, quando i nerazzurri saranno ospiti al Dall’Ara nel sabato di Pasqua. Settimane nutrite di news intorno alla squadra di Conte: prima il rinvio della gara col Sassuolo, con polemiche annesse, sempre per un’altra frustata della pandemia, poi il cambio del logo del club, già visibile sulla sede della società a Milano, e sullo sfondo le vicende societarie.

Suning ha garantito le scadenze fissate al 31 marzo, e dopo qualche tribolazione la situazione pare volgere per il meglio. La quota del 31% appartenente al fondo LionRock, fondo equity sorto nel 2011 e dal 2019 socio dei nerazzurri, è disponibile per essere spostata ad altro partner. Per questo l’Inter, dando il mandato a Goldman Sachs, sta cercando nuovi partner che possano subentrare fatta salva la maggioranza garantita dalla proprietà cinese. Tempistiche? E’ stato stimato un mese per poter risolvere la questione e dare più serenità al club anche in vista del prossimo mercato, ed ecco allora che il mese di Aprile sarà decisivo sotto molti aspetti.

Quel che interessa di più però a chi ha a cuore le sorti nerazzurre è  ovviamente il campo: la pausa per le nazionali, spesso un bastone tra le ruote, in questo caso è stata un toccasana per Lukaku si è confermato col Belgio, Skriniar e Perisic sono stati decisivi con Slovacchia e Croazia. A Conte, si sa, i miracoli riescono, e allora parlare di miracoli non è più consentito: il valore del tecnico pugliese si riassume con tutti i giocatori rivitalizzati nella sua gestione. Gagliardini, Candreva, lo stesso Perisic, ma soprattutto Eriksen, uomo del mistero sino all’inverno, e poi divenuta una pedina fondamentale nello sacchiere interista.

Bologna-Inter sarà una sfida parecchio stuzzicante: il 4-2-3-1 di Mihajlovic, che siamo convinti non si snaturerà nemmeno dinnanzi alla prima in classifica, si contrapporrà alla forza e alla qualità di Conte. I nerazzurri sono reduci da 14 risultati utili consecutivi in campionato e non perdono dal 6 gennaio (a Genova con la Sampdoria, 2-1), e l’unica sconfitta che si è inframezzata è stato l’1-2 in coppa Italia con la Juventus. Quanto basta per far tremare il Bologna, che a guardare i tempi andati, nel passaggio dagli anni Novanta ai Duemila, ha tirato spesso brutti scherzi all’avversario al Dall’Ara. Ma se ogni partita è una storia a sé, ci sarà pure un motivo. 

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