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Bologna-Inter: Aldo Serena «L’Inter parte favorita, ma quando il Bologna è in giornata può battere chiunque»
L’analisi dell’ex nerazzurro, già vincitore del trofeo nell’89, sulla situazione in casa Rossoblù all’antivigilia della semifinale di Supercoppa Italiana
Poco più di quarant’otto, le ore che separano Bologna ed Inter dalla rispettiva semifinale di Supercoppa Italiana. Un mondo completamente nuovo per i Rossoblù, che proprio venerdì sera faranno il loro esordio assoluto nella storia della competizione. Diverso, invece, l’approccio dei Nerazzurri, giunti quest’anno alla loro quattordicesima apparizione e forti di ben otto successi totali.
La festa del Bologna con i propri tifosi dopo la vittoria della Coppa Italia (© Bologna FC)
Bologna-Inter: le parole di Serena sulla semifinale di Supercoppa
Protagonista del primo, storico, successo dell’Inter in Supercoppa, a San Siro nell’89, fu proprio Aldo Serena, oggi commentatore di Sky Sport. Centravanti di razza, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta Serena dedicò gran parte della sua carriera all’Inter, con cui vinse, proprio grazie ad un suo gol, la seconda edizione assoluta della Supercoppa: «La sbloccò Cucchi dopo un uno-due con me al limite dell’area: io raddoppiai nel finale. In nerazzurro sette anni prima avevo vinto la Coppa Italia e nell’88/89 ero stato capocannoniere della serie A con 22 reto nell’Inter dei record di Trapattoni che aveva stravinto lo scudetto. Per me fu come la chiusura di un cerchio.»
Da commentatore ed analista qual è oggi, però, Serena si è aperto anche ad un interessante confronto tra l’Inter di Chivu ed il Bologna di Italiano.
Sul momento del Bologna
«Al Bologna ho visto giocare partite strepitose e altre meno: ma scendere in campo ogni tre giorni mette in difficoltà tutti. Basti prendere l’esempio del Napoli: la domenica batte la Juve con una prestazione super e il mercoledì a Lisbona sembra un’altra squadra, dominata dal Benfica. Ormai si contano sulle dita di una mano le settimane normali in cui puoi davvero allenarti. Non basta avere una rosa quantitativamente lunga, deve essere anche qualitativamente all’altezza. E anche se a Bologna c’è un uomo mercato fenomenale come Sartori i club devono trovare un compromesso tra l’essere competitivi e far quadrare i conti.»
Vincenzo Italiano durante Bologna-Juventus (0-1) (© Damiano Fiorentini)
Sull’arrivo di Chivu all’Inter
«Chivu è stato bravo, perché è entrato nel mondo Inter in modo delicato, portando le sue idee un po’ alla volta, senza stravolgimenti. Il risultato è che oggi la sua Inter rispetto a quella di Inzaghi è più offensiva, più concreta e meno volubile. Grazie anche a una varietà di scelte in attacco che Inzaghi non aveva: con quattro attaccanti interscambiabili c’è una qualità altissima nelle rotazioni offensive.»
Sugli attaccanti Rossoblù
«Castro non ha la stazza della prima punta però ha la forza fisica, fa salire la squadra e ha i colpi dell’uomo d’area, perché ha la deviazione d’istinto e il tiro immediato. Non sembra una prima punta ma alla fine quel lavoro lo fa bene, e a ventun anni può solo migliorare. Peccato per Immobile e quell’infortunio a inizio stagione. A trentacinque anni non ritrovi la condizione dopo un infortunio come a ventisette: serve un po’ di tempo e pazienza. Ma i gol in Turchia li ha fatti fino a maggio e sono sicuro che ne farà ancora.»
Fonte: Massimo Vitali – Il Resto del Carlino
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