Rowe e il segnale positivo che riscrive un inizio (Stadio)

Jonathan Rowe, alla sua prima da titolare contro il Lecce, si è distinto in un pomeriggio opaco per gran parte della squadra di Italiano. Non è stato un exploit, ma abbastanza per accendere la curiosità e dare un assaggio di ciò che può diventare. Ora, però, servirà trasformare le promesse in continuità e – possibilmente – in un salto di qualità.

L’impatto contro il Lecce

Jonathan Rowe all’esordio in Rossoblù durante Milan-Bologna (©Bologna FC 1909)

Nell’ora abbondante trascorsa sul terreno di gioco, Rowe ha sfiorato il gol in apertura e si è ritagliato un ruolo decisivo nell’azione che ha portato al rigore conquistato da Dallinga. Una prestazione solida, che lui stesso ha però valutato con realismo: «Non è andata come volevamo, ma ora guardiamo avanti. Ci aspetta una settimana importante», ha scritto sui social, con lo sguardo già rivolto all’impegno europeo in arrivo al Dall’Ara.

Rowe e il percorso di crescita a Bologna

Italiano non smette di ribadire un concetto: i nuovi devono inserirsi in fretta. Rowe è uno dei fulcri di questa sfida. La sua prima uscita dal primo minuto ha offerto buone indicazioni, ma la nostalgia di Ndoye resta: al giovane inglese si chiede soprattutto incisività sotto porta, un aspetto che a Marsiglia non era stato il suo marchio di fabbrica (3 reti in 30 presenze). La storia, però, insegna che certi risvegli possono arrivare all’improvviso, proprio come accadde allo svizzero a Bologna.

Jonathan Rowe sul volo per Birmingham per Aston Villa-Bologna (©Bologna FC 1909)

C’è poi un altro tassello da costruire: l’intesa con i compagni. Un mese di lavoro non basta per creare automatismi, e l’unica ricetta è quella di accumulare minuti e partite. Intanto, l’assist di Lecce resta apprezzato, tanto dai tifosi quanto dall’ambiente rossoblù, che nella giornata più complicata ha trovato almeno una nota positiva.

Rowe, Bologna vuole la tua conferma

Non va dimenticato il contesto: Rowe è stato l’acquisto più oneroso della storia recente di Casteldebole, arrivato a soli ventidue anni con un peso importante sulle spalle e una concorrenza interna agguerrita, tra Cambiaghi e Dominguez. La prima da titolare, però, ha mostrato che le qualità ci sono. Il prossimo passo sarà quello più complesso: diventare un punto di riferimento per un attacco che fatica a trovare la via del gol.

Jonathan Rowe ha fatto intravedere che la stoffa non manca. Ora serve cucirci sopra il vestito del protagonista.

Fonte: Stefano Brunetti, Stadio

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