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L’altro spogliatoio: il Cagliari di Leonardo Semplici

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Senza respiro la Serie A è ripartita ieri con Juventus-Spezia, e oggi è già il turno del Bologna. Un’occasione immediata per dare ancora continuità all’ottimo periodo di forma dei rossoblù di Sinisa Mihajlovic. Di fronte un’altra squadra rossoblù il Cagliari di Leonardo Semplici, appena subentrato a Eusebio Di Francesco, e reduce dall’esordio vincente del tecnico toscano sulla panchina isolana nella trasferta di Crotone, terminata 2-0 per i sardi.

BARICENTRO BASSO – Una delle linee di continuità tra l’ultimo sciagurato periodo della gestione Di Francesco e questa prima settimana di Leonardo Semplici è stata quella di imprimere una certa solidità alla struttura tattica del Cagliari. Il passaggio alla difesa a 3 propiziato dall’arrivo di Rugani è stato confermato da Semplici, che a Crotone è ripartito proprio dalla nuova e più solida linea difensiva per imprimere una scossa al Cagliari.
L’ex allenatore della SPAL ha anche cambiato l’atteggiamento della squadra sarda; se con Di Francesco i rossoblù isolani, nonostante avessero rinunciato all’atteggiamento talvolta spregiudicato di inizio stagione, ricercavano una costruzione del gioco più ragionata ed orizzontale, con Semplici si è immediatamente notato un cambio di passo.
La difesa ha abbassato il suo baricentro e una volta recuperato il pallone cerca subito la verticalità. Un atteggiamento che al Cagliari è stato utile per risolvere le difficoltà dei suoi difensori (Godin, Ceppitelli, Walukiewicz e Rugani) nel difendere lo spazio alle spalle, impedendo dunque alla squadra avversaria di cercare la profondità.

FISICITÀ – L’altro tratto inconfondibile del nuovo corso Semplici è stata la rivisitazione della composizione del centrocampo. Se con Di Francesco la mediana si era costituta di due uomini davanti alla difesa più un incursore nel ruolo di trequartista dietro le punte, l’ex SPAL ha preferito schierare una più classica linea mediana a 3, con Nainggolan precedentemente trequartista arretrato nel ruolo di mezzala. Una soluzione che ha permesso al Cagliari di avere il belga, seppur ancora lontano dalla migliore condizione, più nel vivo del gioco, sia in possesso che in non possesso. Con lui sono stati schierati Alfred Duncan, vertice basso, e il romeno Marin mezzala opposta. La mossa ha pagato perché il Cagliari ha trovato più copertura per la sua difesa e ha potuto sfruttare immediatamente la capacità dello stesso Nainggolan e di Marin nel ribaltamento dell’azione palla al piede.
Una mossa di cui potrebbe risentire anche il Bologna. Un 2 contro 3 contro il centrocampo del Cagliari potrebbe creare qualche difficoltà agli uomini di Mihajlovic, che dovrà ovviare a questa situazione chiedendo un lavoro extra sia a Soriano e ai suoi esterni offensivi.

PAVOLETTI E I CROSS – È stato invece chiaro da subito il progetto tattico di Semplici per l’attacco dei rossoblù. Un gioco più verticale, che basa molto della sua riuscita sul centravanti e sugli esterni di centrocampo, aveva necessariamente bisogno di un centravanti più fisico di Simeone; per questo motivo l’arrivo di Semplici ha riportato subito titolare Leonardo Pavoletti, che proprio dal cross di uno degli esterni ha trovato immediatamente un gol decisivo. La coppia offensiva del Cagliari con Pavoletti e Joao Pedro sarà un pericolo costante dunque sui cross perché entrambi sono molto abili nel gioco aereo all’interno dell’area di rigore.

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