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Bologna FC

L’altro spogliatoio: il Crotone di Giovanni Stroppa

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Pomeriggio caldo a Bologna, dove i rossoblù sono chiamati a riscattare la cocente sconfitta subita in Coppa Italia contro il sempre più sorprendente Spezia di Italiano. Di fronte un avversario finora molto modesto, con diverse assenze, ma voglioso di scrollarsi di dosso l’etichetta dell’unica squadra a non aver vinto in campionato: il Crotone di Giovanni Stroppa.

IN BILICO – Non sarà una partita facile per Stroppa, messo in discussione in settimana, il tecnico comunque insiste sulle sue idee di gioco e dunque giocherà ancora con il 3-5-2. Modulo che garantisce al Crotone alcune caratteristiche fondamentali per il gioco che finora Stroppa ha mostrato di voler giocare, ma che tuttavia ha portato appena due punti in campionato. I risultati hanno messo in una situazione difficile Stroppa che oggi proverà a spingere la squadra consapevole di essere quasi ad un’ultima spiaggia. E forse non c’è avversario peggiore.

COME GIOCA IL CROTONE? – A dispetto di quanto ci si possa aspettare da una neopromossa in grande difficoltà il Crotone è una squadra che ha una proposta di gioco molto più elaborata ed elegante del solito difesa e contropiede, atto a raggiungere il risultato ad ogni costo. Come abbiamo detto in precedenza il 3-5-2 è il modulo col quale Stroppa si garantisce alcune caratteristiche fondamentali. La difesa a 3 dietro aiuta la squadra ad uscire in maniera efficace e con qualità, palla al piede. I 3 uomini della linea difensiva, più all’occorrenza uno dei due esterni di centrocampo, spesso quello di destra (Pedro Pereira solitamente), creano una rete di passaggi che porta il Crotone a risalire in campo in possesso in maniera efficace. Anche la qualità dei singoli in questo caso fa la differenza. Non è un caso infatti che 2 dei 3 centrali che vengono schierati con continuità siano Leandro Magallan, in passato in altri club impiegato come centrocampista e Luca Marrone, che centrocampista ci è nato e cresciuto, salvo poi arretrare il proprio raggio d’azione.
Questo sistema di uscita palla al piede purtroppo però ha causato anche diversi problemi al Crotone, che in diverse occasioni ha perso palla in zone pericolosissime del terreno di gioco, subendo infatti diverse reti in situazioni di recupero altissimo di palla della squadra avversaria.

POSSESSO E VERTICALITÀ – Pur essendo una squadra neopromossa dunque il Crotone mira ad arrivare al risultato avendo il controllo della palla. Tuttavia, è un possesso che mira a giocare in verticale. Il Crotone schiera infatti due esterni di centrocampo che si sovrappongono con continuità, un regista basso e soprattutto due mezzali che si lanciano in area di rigore per aiutare Simy e Messias e trovare la rete. Proprio i due uomini più avanzati si alternano nella ricezione del pallone. La coppia ha diverse soluzioni, spesso capita che si trovino nella stessa zona di campo per permettere una risalita più facile giocando di sponda o scambiando tra di loro, per poi infine allargare il gioco. Il Crotone punta proprio sull’ampiezza per allargare le maglie delle difese avversarie e poi colpirle con gli inserimenti o con gli attaccanti liberati dalla quantità di uomini portata in area di rigore.

SQUILIBRIO – Tutte queste situazioni, dal possesso, ai molti uomini portati in area di rigore avversaria per cercare la rete, nascono situazioni di squilibrio tattico, non solo dagli errori in fase di impostazione bassa. Il Crotone spesso si ritrova allungato e sfilacciato, lasciando grandi spazi da coprire. Inoltre, non ha tra le sue armi migliori la difesa nella propria area di rigore. In pochissime occasioni infatti è riuscito ad affrontare fasi di gioco passive senza subire poi una rete. Si tratta infatti della terza difesa più battuta del campionato.

Il Bologna, grazie al suo gioco offensivo e alla velocità dei suoi tre uomini a supporto di Palacio, potrebbe mettere in difficoltà il Crotone soprattutto lasciando sfogare gli uomini Stroppa durante le fasi in cui i calabresi cercano la manovra. Dopo il recupero palla sarà però fondamentale sfruttare gli spazi concessi e finalizzare al meglio.

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