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L’altro spogliatoio: il nuovo Torino di Ivan Juric

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fonte immagine: Twitter ufficiale Torino


Non c’è momento peggiore per incontrare il Torino di Ivan Juric. La squadra piemontese arriva al Dall’Ara galvanizzata dalla bella vittoria interna contro i Campioni d’Italia del Milan. Dal canto suo, anche il Bologna vive il momento migliore dell’intera stagione, avendo trovato due vittorie consecutive, che diventano tre considerando anche la Coppa Italia.

MODULO. Il Torino ha dovuto cambiare molti elementi in estate. Tra prestiti secchi, contratti scaduti e giocatori che hanno chiesto di andare via, Ivan Juric ha dovuto ricostruire da zero schemi e movimenti della sua squadra. Il mercato ha permesso al tecnico croato di confermare il 3-4-2-1, con un baricentro molto alto e una squadra molto aggressiva sull’uomo.

FASE DIFENSIVA. Il Torino ha una fase di non possesso molto aggressiva. I tre difensori cercano sempre l’anticipo, mentre gli altri giocatori di movimento marcano a uomo gli avversari, per non lasciare spazio di ragionamento al possesso avversario. I granata cercano infatti di recuperare il pallone in zona avanzata per accelerare immediatamente giocando palla in avanti per uno dei trequartisti o il centravanti. Quando la squadra avversaria riesce a superare la fase di pressing uno contro uno, il Torino si abbassa schierandosi con un 5-4-1, scalando la posizione dei due trequartisti accanto ai lati dei centrocampisti; mentre, gli esterni di centrocampo si abbassano sulla linea difensiva. La squadra fa dunque densità nella propria metà campo per coprire tutti gli spazi. 

IN AVANTI. Il Torino è una squadra generalmente offensiva e molto aggressiva. I tre centrali giocano molto aggressivi, attaccando in avanti, seguiti dal centrocampo e dai trequartisti che cerca di aggredire i portatori di palla per recuperare palla sempre più avanti per accelerare la manovra offensiva e trovare le squadre avversarie scoperte. Il Torino verticalizza per i suoi trequartisti, liberi di svariare su tutto il fronte per creare pericoli con scambi tra di loro, dribbling, giocate verticali verso il centravanti oppure larghi per creare superiorità numerica associandosi agli esterni di fascia.

Quando non recupera palla in avanti, il Torino ama palleggiare dalla difesa, grazie alle qualità di Schuurs e del suo regista Samuele Ricci, vero e proprio metronomo della squadra, equilibratore indispensabile, basti pensare allo score stagionale del Torino: con Ricci in campo 4 vittorie e 2 pareggi, senza Ricci 1 vittoria e 5 sconfitte. Accanto a lui dovrebbe agire Sasha Lukic, l’ex capitano granata (degradato prima dell’inizio della stagione) è un incursore pericolosissimo, in grado di dare supporto alla fase di rifinitura, ma anche d8 riempire l’area per dare man forte alla manovra offensiva. I rossoblù dovranno fare attenzione anche allo sviluppo orizzontale del Torino, perché spesso i granata amano costruire su una fascia per poi cambiare repentinamente lato o andare al cross sul secondo palo per l’inserimento dell’esterno di fascia opposto.

Tra le armi “segrete” della squadra del capoluogo piemontese c’è anche il portiere Milinkovic-Savic. Il portiere serbo, fratello del centrocampista della Lazio, è spesso coinvolto nell’impostazione dal basso della manovra. Talvolta i granata giocano molto il pallone verso il portiere, cercando di attirare il pressing avversario e sfruttare la precisione del lancio lungo dell’estremo difensore che prova a scrivere i giocatori offensivi che attaccano lo spazio dietro la linea difensiva.

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