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L’altro spogliatoio: l’evoluzione della Juventus di Pirlo

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fonte immagine: Twitter ufficiale Juventus


È il giorno dell’ultimo capitolo della Serie A 2020/21. Una lunga ed estenuante stagione fatta di tante partite e poche pause, a causa di un calendario fitto, ulteriormente ristretto dall’inizio ritardato. L’ultimo appuntamento per il Bologna riserverà però una sfida molto interessante. Infatti, i rossoblù saranno arbitri della lotta per la Champions League. Al Dall’Ara arriverà la Juventus che dopo 9 anni ha dovuto abdicare, lasciando lo scudetto all’Inter, e all’ultima giornata dovrà necessariamente vincere e avere un orecchio a quanto accadrà a Napoli e Bergamo, dove il Napoli e il Milan saranno costrette a loro volta a vincere contro Hellas e Atalanta. Una sfida senz’altro non facile, ma nella quale Sinisa Mihajlovic e i suoi ragazzi proveranno sicuramente a fare lo sgambetto ai rivali.

LACUNE – A differenza di quanto mostrato nei recenti 9 anni, la Juventus in questa stagione ha evidenziato diverse lacune in fase difensiva, soprattutto in questo finale di stagione. Con il gol subito da Malinovskyi in finale di Coppa Italia, i bianconeri sono arrivati alla striscia negativa di 15 partite consecutive con almeno una rete subita. Un record che non si vedeva da più di mezzo secolo. Eppure, analizzando i nomi della difesa bianconera l’impressione è che goda ancora di buone basi. La realtà però è che i giocatori della Juventus hanno sofferto di un crollo continuo della concentrazione, che unita al carente lavoro in fase di non possesso della cerniera di centrocampo, spesso formata da Rabiot e Bentancur (assente per squalifica), ha portato i bianconeri ad essere poco solidi e perforabili in tante situazioni.
Da diversi mesi i bianconeri schierano un 4-4-2, che dovrebbe garantire ordine e solidità, ma paradossalmente la squadra di Pirlo soffre nel coprire l’ampiezza del campo. I cambi di campo sfilacciano la squadra che offre tantissimo spazio al centro per gli inserimenti dei centrocampisti. Un problema nato principalmente per risolvere, senza troppo successo, un altro problema. I bianconeri spesso lasciano ampi spazi tra le linee di centrocampo e difesa, dando la possibilità agli uomini di fantasia avversari di ricevere sulla trequarti e muoversi liberamente nello spazio immediatamente adiacente all’area di rigore.

RITMI LENTI E PASSIVITÀ – Oltre ad una certa fatica nella fase di non possesso, i bianconeri hanno mostrato grossi problemi anche nella costruzione dell’azione. La squadra di Pirlo, dopo un inizio di buon livello, ha progressivamente peggiorato il suo possesso palla. La Juventus ha condotto infatti intere partite con ritmi bassissimi e un possesso palla orizzontale molto sterile, mentre gli avversari hanno sfruttato gli errori tecnici per ripartire e trovare la rete. La soluzione migliore della Juventus è rappresentata spesso dalle giocate di Cuadrado (autore di 18 assist in stagione), che è sicuramente l’uomo con più abilità nell’uno contro uno, potendo contare su importanti doti di dribbling.
Le altre soluzioni offensive sono le giocate personali di Cristiano Ronaldo, gli inserimenti di Weston McKennie, che ha già trafitto il Bologna all’andata, le giocate individuali, e ora in queste ultimissime esibizioni Dejan Kulusevski accanto al numero 7 portoghese. Lo svedese pur avendo una tecnica ancora grezzo, ha visione di gioco e giocando di prima intenzione o a campo aperto ha mostrato di poter essere un’arma in più.

Il Bologna dal canto suo dovrà essere bravo a non concedere spazio in ripartenza agli avanti della Juventus, tutti molto abili in contropiede, mentre in attacco dovrà muovere velocemente il gioco da una fascia all’altra per allargare le maglie della fase difensiva e riempire l’area di rigore.

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