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L’altro spogliatoio: l’Hellas Verona di Gabriele Cioffi

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Come un anno fa, il Bologna ospita l’Hellas Verona al Dall’Ara in una partita serale che potrebbe incredibilmente già decidere il destino della panchina gialloblù. Su Mister Gabriele Cioffi, come un anno fa su Eusebio Di Francesco, pende un inizio di stagione difficile con due sconfitte pesanti: una alla prima giornata di Serie A contro il Napoli per 2-5 e l’altra più grave nell’esordio stagione in Coppa Italia contro il Bari per 1-4.

EREDITÀ. Risultati che hanno indispettito la dirigenza gialloblù, reduci da un’esperienza più che positiva con Igor Tudor, subentrato a Di Francesco dopo la sconfitta del Dall’Ara l’anno passato. Cioffi, alla sua seconda esperienza da “capo” tecnico dopo Udine, è arrivato a Verona con grandi aspettative dopo l’ottima stagione da subentrato in Friuli e raccogliendo l’eredità pesante di Tudor. A Udine, coi bianconeri Cioffi aveva confermato il 3-5-2 impostato dall’ex Gotti, così all’Hellas il tecnico ha raccolto l’eredità del croato, confermando la difesa a 3 e il centrocampo con gli esterni di spinta. Tuttavia, i risultati, nonostante la continuità nel modulo, non sono arrivati.

ATTEGGIAMENTO. Le sconfitte sono state figlie di un atteggiamento forse troppo marcatamente modificato rispetto al passato. Con Tudor, la scorsa stagione, e Juric in precedenza il Verona aveva sempre impostato un modulo con la difesa a 3 e due esterni di spinta sulle fasce, che riusciva a tenere alta la pressione sugli avversari. La linea difensiva giocava altissima, costringendo gli avversari a grandi costruzioni dal basso per superare la metà campo, un gioco aggressivo e redditizio, che permetteva al Verona di recuperare palla velocemente e andare in porta. Cioffi, invece, a Udine aveva impostato un modulo simile in maniera molto differente, puntando sulla solidità del trio difensivo in grado di difendere col baricentro basso, con un sistema posizionale, che esaltava la fisicità dei tre difensori. Così ha provato ad impostare il suo nuovo Hellas che, però, rispetto al passato manca di qualità sulla trequarti, con Barak prossimo all’addio, e dunque in difficoltà nel ribaltare l’azione col recupero basso e ben 50 metri da coprire. La scelta di puntare su un centrocampo fisico e una coppia di centravanti, pur mobili come Lasagna e Henry non ha pagato, portando il Verona ad essere per diverse volte schiacciato dal Napoli o infilato in velocità alle spalle di una difesa non ben coordinata.

Il Bologna dovrà essere immediatamente in grado di capire se Cioffi avrà rivisto le sue scelte tattiche e capire come affrontare la partita per portare a casa tre punti ampiamente alla sua portata. 

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