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L’altro spogliatoio: l’Udinese di Gabriele Cioffi

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fonte immagine: Twitter ufficiale Udinese


Confermarsi anche quando la partita “non si prepara da sola”. Per il Bologna arriva una partita all’apparenza meno complicata delle precedenti, dove i rossoblù hanno pareggiato in casa di Milan e Juventus, ma che nasconde l’insidia della gara “facile”. Al Dall’Ara, infatti, arriva l’Udinese di Gabriele Cioffi, un volto nuovo per il Bologna, che all’andata sfidò i bianconeri quando il titolare della panchina friulana era ancora Luca Gotti.

L’Udinese rappresenta un ostacolo che solo un Bologna finalmente matura potrà affrontare. La squadra bianconera è infatti una formazione difficilissima da affrontare. La squadra di Cioffi è forte fisicamente e in grado di prendere il controllo della gara grazie all’importante fisicità della sua linea difensiva e dei suoi centrocampisti.
La squadra di Cioffi ha portato a compimento il progetto tattico avviato dal predecessore nonché “capo” dell’attuale allenatore dell’Udinese. Il 3-5-2 instaurato prima da Gotti, e confermato da Cioffi sembra funzionare a meraviglia. Non è un caso che l’Udinese abbia vinto 3 delle ultime 4 partite (KO mercoledì nel recupero contro la Salernitana) segnando almeno 2 reti in ognuna delle vittorie: 5-1 al Cagliari, 1-2 al Venezia e 4-1 all’Empoli.

La squadra di Cioffi gioca un calcio reattivo. La forza dell’Udinese si basa sulla solidità del suo trio difensivo, che non perde mai la propria sicurezza nemmeno di fronte al cambiamento inevitabile di qualche uomo. I tre dietro sono un assoluto muro e solo prodezze individuali o la scarsa lucidità nei finali di partita ha prodotto reti da parte degli avversari. A completare la solidità della fase difensiva dell’Udinese c’è la collaborazione di tutta la squadra a partire dagli attaccanti, sempre pronti a ripiegare per disturbare il possesso basso avversario. Al di là del contributo delle punte è però importante sottolineare l’apporto del centrocampo bianconero. Principalmente formato da uomini di fisico e gamba, la mediana friulana ha una capacità di filtro importante, un aspetto che porta evidentemente vantaggi all’Udinese che riduce al minimo l’attacco diretto alla sua difesa.

Tuttavia, ad essere sensibilmente migliorata, rispetto alla scorsa stagione, ma anche all’inizio di questa stessa stagione, è certamente la fase offensiva. L’Udinese è abilissima a “portarsi il nemico in casa” e poi a colpirlo alle spalle, sfruttando gli ampi spazi che le altre squadre concedono. A fare la differenza in questo senza è la possibilità di schierare tanti giocatori potenti e veloci. A centrocampo, le mezzali sono giocatori di corsa senza il pallone, ma anche in possesso, tutte le mezzali dell’Udinese sono infatti in grado di recuperare il pallone e dare strappi palla al piede di 20 o 30 metri che ribaltano l’azione. La dinamicità e la capacità delle punte di attaccare gli spazi, puntare i difensori avversari e saltarli in campo aperto hanno così permesso all’Udinese di allungare le squadre avversarie e avere spazi nelle quali attaccarle con i centrocampisti. Ma non solo, il 3-5-2 di Cioffi può anche contare su esterni a tutta fascia di altissimo livello. Gli inamovibili Udogie e Molina hanno dato grandi prove del loro talento tecnico e fisico. L’esterno mancino della Nazionale under 21 è certamente la rivelazione della stagione, la sua straripante forza fisica, l’atletismo e la tecnica in costante miglioramento hanno permesso a Cioffi di avere un esterno bravo in fase offensiva, ma soprattutto affidabile in non possesso; una soluzione che ha così liberato la forza offensiva, la pericolosità a campo aperto di Molina. L’argentino è una spina nel fianco di ogni difesa e i suoi inserimenti senza palla sono praticamente imprendibili. Ad una notevole capacità di inserimento, alla velocità con cui copre la maggior parte del campo, Molina unisce anche una certa freddezza sottoporta che gli permette di segnare o servire assist ai compagni.

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