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L’altro spogliatoio: le caratteristiche del Lecce di Marco Baroni

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Fonte immagine: Twitter ufficiale Lecce


Ultima di campionato, ultimo avversario per il Bologna. Domani sera nella trasferta di Lecce, i rossoblù troveranno con ogni probabilità una squadra molto pericolosa. I giallorossi hanno prodotto un calcio molto divertente ed efficace per buona parte del torneo, prima venire risucchiati nella lotta salvezza. Ma con la permanenza in Serie A ora sicura tornerà presumibilmente quella squadra senza pensieri che ha messo in difficoltà tante squadre anche tra le prime 7, soprattutto di fronte al pubblico del Via del Mare.

MODULO E ATTEGGIAMENTO. Il Lecce è una squadra che ha mostrato sempre la volontà di giocare a calcio. Una condizione senza la quale i giallorossi difficilmente avrebbero potuto conseguire la salvezza. La squadra di Baroni si è schierata per tutto l’arco della stagione con solo due moduli: il 4-3-3 e il 4-3-1-2. La squadra di Baroni ha sempre saputo coniugare la capacità di attendere l’avversario col baricentro basso per ripartire veloce e sfruttare gli spazi, ad una buona qualità tecnica nel palleggio, presentandosi dunque come una formazione in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario sapendosi adattare a diverse situazioni.

DIFESA. In questo senso la difesa costruita da Pantaleo Corvino con giocatori abili nel gioco aereo, ma anche rapidi in grado di coprire lo spazio alle spalle della difesa. È evidente che il Lecce ha talvolta lasciato qualche punto sul piatto per via delle carenze individuali, ma è sempre stata una squadra molto organizzata che poteva contare sul talento difensivo dei suoi “guardiani”. il portiere Falcone, la coppia centrale Baschirotto-Umtiti e il mediano-regista Hjulmand si sono dimostrati un’asse centrale di assoluto affidamento per concentrazione e coesione, annullando le qualità di tanti calciatori importanti, soprattutto tra le mura di casa.

L’ATTACCO. Come detto, il Lecce sa interpretare sia il gioco con il possesso consolidato che il gioco di ripartenza. Infatti, la squadra di Baroni è in possesso di giocatori a centrocampo in grado di gestire ritmi e possesso palla, ma anche di verticalizzare immediatamente. Essendo in possesso di esterni di qualità che sanno dribblare e leggere gli spazi da attaccare, ma anche di centrocampisti offensivi abili nel giocare tra le linee, sa attaccare sia centralmente che sulle fasce. Il Lecce quindi ha variato modulo e atteggiamenti a seconda dell’avversario. Baroni ha adattato anche diversi giocatori in ruolo “nuovi” per accrescere la qualità offensiva. 

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