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L’analisi di Bologna-Lazio 1-2 – 27 ott

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Partita a due facce quella giocata contro la Lazio di Simone Inzaghi. Primo tempo disastroso, secondo quasi perfetto, con la pecca della scarsa precisione nell’ultimo passaggio. La sconfitta per come si è svolta la partita in fin dei conti ci poteva stare, ma se avessimo raggiunto il pareggio non avremmo rubato niente a nessuno visto il forcing della seconda frazione. 

Per analizzare al meglio la partita quindi dividiamo la sfida tra primo e secondo tempo.

Primo tempo. 

Già dai primissimi secondi si è visto un Bologna arrembante, e convinto di pressare altissimo la Lazio. Alcune volte questo avveniva nella maniera corretta, ma troppo spesso scorrevamo male nel fare pressing, e grazie anche alla qualità dei bianocelesti, andavamo a vuoto esponendoci a dei contropiedi. 

La rete di Milinkovic al 4° è un esempio di questo fatto, visto che Lulic è stato pescato proprio in un’azione di transizione biancoceleste, in seguito ad un pressing attuato con i tempi sbagliati dai rossoblu. 
Sul cross dell’esterno c’è da sottolineare l’errore della linea difensiva bolognese, che si schiaccia troppo verso la porta, non guardando mai il movimento di Milinkovic, che intelligentemente si stacca e segna un bel gol aprendo il piatto.
Dopo l’1 a 0 il Bologna riprende ad attaccare, ma in un modo confuso, esponendosi costantemente ai contropiedi, e lasciando spazi che in genere la squadra di Donadoni non lascia. 

A fine frazione alla fine sarà 2 a 0 complice anche un Mirante disastroso nell’uscita su Lulic, ma anche bravissimo nel deviare il tiro di Immobile sul palo. 

Secondo tempo. 

Nella seconda frazione è un’altra squadra. L’entrata di Nagy qualche minuto prima riesce a dare un po’ di energia in più, ma soprattutto tutta la squadra riesce a pressare alta, e rimanere al contempo corta tra i reparti, cosa che non era mai capitata nella prima frazione. 

A fine partita il baricentro medio dei rossoblu sarà sui 53 metri, mentre quello della Lazio sui 46. Insomma abbiamo messo sotto la squadra di Simone Inzaghi, non male. Ovviamente solo per un tempo e con poca precisione davanti, ma almeno abbiamo reagito e ci abbiamo provato. 

Il vero difetto nella seconda frazione è stata la sterilità quando si arrivava vicino agli ultimi 16 metri. Attenzione, la colpa non è solo ed esclusivamente del capro espiatorio Destro, ma di tutti, che faticavano a trovare l’ultimo passaggio. Un pallone interessante lo ha trovato Nagy, mettendo in mezzo la palla che Lulic poi ha depositato in rete. Bravo Pulgar a inserirsi, ma il merito qui è tutto dell’ungherese, che ha messo un grande passaggio tra portiere e difesa.

Contro la Roma sarà quasi impossibile, ma cerchiamo di ripartire da qui, dal secondo tempo, in cui si è visto il cuore e l’anima di una squadra che nel primo tempo sembrava allo sbando. 

(Fonte immagine: Calciomercato.com)

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