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L’analisi di Bologna-Torino 2-0 – 24 gen

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Si riparte da pagina 1. Se il campionato fosse un libro, quella di domenica potrebbe essere l’incipit di una storia che è ancora tutta da scrivere. Si perchè davanti c’è un intero girone di ritorno da giocare, ci sono tanti giovani da far crescere e soprattutto tanti punti da conquistare. Il Bologna non si deve fermare, dopo 9 punti in 4 partite i rossoblù hanno l’obbligo di confermare l’ottimo gioco e lo spirito di queste ultime partite. Per dare continuità e rimanere ben saldi nella parte sinistra della classifica, bisognerà fare risultato in quel di Cagliari domenica prossima, ma prima, andiamo ad analizzare la sfida del Dall’Ara.

Il Bologna conferma le attese e si presenta con la formazione annunciata alla vigilia, con solo una novità: Pulgar in mezzo al campo in cabina di regia, utile anche come schermo davanti alla difesa. In avanti invece il trio più utilizzato nelle ultime partite composto da Di Francesco, inizialmente a sinistra, poi a metà primo tempo spostato dalla parte opposta, Destro e Krejci.
Mihajlovic mette in campo il solito 4-3-3 con Baselli che vince il ballottaggio con Obi e Boyé a sostituire lo squalificato Belotti.

L’inizio del match è subito di marca rossoblù, con al 4° minuto Oikonomou che svetta di testa dopo una punizione calciata perfettamente verso il centro dell’area da parte di Pulgar. Solo un grandissimo Hart evita il vantaggio. 
Pochi minuti più tardi ottima azione per gli uomini di Donadoni, che non si vedono fischiare un palese calcio di rigore:

La manovra parte da Maietta che guarda verso il limite dell’area servendo Destro. Nell’occasione si nota come il Bologna attacchi molto bene la porta del portiere inglese, con Masina molto alto, che costringe Iago Falque a venire basso in copertura, i due esterni ad attaccare i terzini avversari e le mezz’ali Nagy e Dzemaili a proporsi tra le linee centralmente. Cosi facendo i granata vengono costretti a mantenere un baricentro molto basso, dando ai rossoblù il predominio in mezzo al campo.

Il lancio è perfetto, come lo stop di Mattia che compie un movimento da punta vera: proteggendo il pallone e guardando il compagno che si butta nello spazio. Come si nota Krejci taglia verso l’interno costringendo Barreca a seguirlo, cosi facendo si libera la corsia per Krafth.

Ed ecco che lo svedese viene servito con i tempi giusti da Destro che si invola verso la porta. Come per Iago con Masina, l’ottimo movimento dei terzini di casa costringono gli esterni offensivi avversari, in questo caso Ljajic, ad abbassarsi molto, addirittura in area di rigore. In mezzo all’area intanto Krejci e Destro prendono bene posizione, marcati male da Moretti e Rossettini. Ed è proprio quest’ultimo a commettere un netto fallo da rigore ai danni del suo ex compagno di squadra, trattenendolo da dietro. Il direttore di gara, anche se molto vicino all’azione, non indica il dischetto.

Al 43° arriva però l’azione che sblocca la partita, anche questa molto ben orchestrata:

Come detto in precedenza, a metà primo tempo Krejci e Di Francesco hanno invertito le posizioni. Dalla destra quindi l’under 21 lascia partire un insospettabile sinistro molto preciso in direzione di Krejci. Il ceco, già in partenza viene lasciato troppo libero da Zappacosta, che guarda solo il pallone e mai l’uomo. Poco più indietro invece Dzemaili segue prontamente l’azione, nella zona di un Benassi molto distratto, come vedremo. Anche in questa azione si nota l’ottima proiezione offensiva di Krafth che toglie l’uomo a Di Francesco.

La sfera precisissima sulla testa di Krejci consente  al numero 11 di compiere una sponda servendo Dzemaili. L’elvetivo non viene colpevolmente seguito da Benassi che rimane a guardare. L’errore viene commesso in collaborazione con Rossettini che non stringe abbastanza sul primo palo. Da sottolineare l’ottimo inserimento dello svizzero, che con i tempi giusti ha bucato la retroguardia avversaria. 

Il secondo tempo inizia con la novità De Silvestri per il non brillantissimo Zappacosta. Il Torino prova con qualche soluzione ad attaccare la linea difensiva del Bologna, senza mai però rendersi realmente pericoloso. Successivamente l’allenatore serbo compie dei cambi a mio avviso discutibili, cioè Iturbe per Valdifiori e Martinez per Benassi. Cosi facendo la sua squadra si è disposta con una sorta di 4-2-3-1 con Ljajic addirittura nei due bassi di centrocampo. Scelta alquanto offensiva, ma che ha causato una palese difficoltà nella produzione della manovra. 

A poco più della metà della seconda frazione inoltre ha fatto il suo ritorno in campo Simone Verdi, che fin da subito ha dato vivacità in attacco. E 10 minuti dopo il suo rientro ecco il raddoppio.

L’azione di contropiede si sviluppa tra i piedi di Donsah, appena subentrato a Nagy. Il movimento davanti di Destro è perfetto, che crea un corridoio per l’inserimento di Dzemaili alle spalle di Rossettini. Anche in questo caso l’ex difensore del Bologna disattento nella marcatura, ma di certo retroguardia troppo scoperta ed esposta a rischi elevatissimi. 

Il pallone di Donsah è con i contagiri, e Dzemaili, senza farsi troppo pregare, scarica un sinistro preciso indirizzato verso l’angolino alla sinistra di Hart che non arriva sulla sfera. 2 a 0 meritatissimo e doppietta personale per il numero 31.

All’ultimo minuto dei tempi regolamentari c’è da sottolineare la splendida conclusione del nostro Verdi.

Dopo essersi liberato meravigliosamente con un tunnel, attacca il centro del campo creandosi lo spazio per la conclusione. La marcatura di Barreca è certamente troppo molle e sbagliata, consentendo al numero 9 di calciare solo. Da sottolineare la traiettoria bellissima diretta sotto l’incrocio dei pali. Solo una bella parata di Hart eviterà il rientro con gol di Simone.

Un ottimo Bologna sconfigge un Torino in giornata no, anche grazie agli accorgimenti di Donadoni, che rispetto alle partite scorse ha scelto un modo di attaccare la porta leggermente differente. Difatti i due esterni hanno avuto la possibilità di accentrarsi maggiormente, grazie alle sovrapposizioni dei due terzini Masina e Krafth, consentendo anche alle due mezz’ali, più Dzemaili che Nagy, di attaccare l’area. I dati confermano questa maggiore predisposizione all’attacco centrale (17) rispetto alle scorse partite.

Migliore in campo indiscusso Blerim Dzemaili che punisce la sua vittima preferita. Nel marzo 2003 infatti aveva siglato una tripletta in Torino-Napoli, terminata 3-5, quando indossava la maglia dei partenopei. Il centrocampista svizzero non sarà presente per squalifica nella prossima trasferta a Cagliari, con probabilmente Donsah che prenderà il suo posto. Sarà un match molto complicato quello del Sant’Elia, ma non fermiamoci.

(Fonte immagini: Bologna FC e Sky)

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