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L’analisi di Pescara-Bologna 0-3 – 20 dic

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Il Bologna rialza la testa, lo fa battendo un Pescara mai dentro la partita e sempre più indirizzato verso l’epilogo peggiore, la serie B. I rossoblu tornano alla vittoria in trasferta dopo 10 mesi di astinenza, un successo legittimato da un’ottima prova dei ragazzi di Donadoni, resa ancora più facile dall’espulsione di Verre al 16° minuto della prima frazione. Vittoria meritatissima che rilancia in classifica i petroniani a 20 punti, ed ora la zona calda è distante ben 11 lunghezze. 

Il Pescara di Massimo Oddio inizialmente propone il solito 4-3-2-1 con Manaj unica punta con Benali e Caprari alle sue spalle per creare disordine nella trequarti del Bologna. Piano che dopo l’intervento sciagurato di Verre salta completamente, costringendo la squadra di casa a giocare con un 4-4-1 per creare maggior compattezza possibile. Gli abruzzesi non riusciranno mai però a creare pericoli dalle parti di Mirante, limitandosi a difendere.

Donadoni invece propone la stessa formazione di settimana scorsa con un terzetto di centrocampo che sembra ormai collaudatissimo: Viviani in cabina di regia e Dzemaili e Nagy a scambiarsi spessissimo le posizioni come mezz’ali.

Il match comincia nel migliore dei modi per i rossoblu che al 7° minuto passano in vantaggio:

In seguito ad un calcio d’angolo non andato a buon fine, il pallone finisce tra i piedi di Viviani, che senza pensarci su calcia verso il centro dell’area a cercare un compagno. La difesa pescarese in questo caso compie un errore che “non si fa neanche in eccellenza” citando l’allenatore Oddo. Dopo un calcio d’angolo, appena il pallone viene respinto verso il centro del campo, la difesa ha l’obbligo di correre per uscire dalla propria area di rigore, per mettere in fuorigioco i tanti uomini che ci sono in quella zona dopo un corner. Movimento che la linea difensiva biancoblu non adotta minimamente, rimanendo statica nei pressi dei 16 metri. Nell’immagine si nota come Crescenzi e soprattutto Campagnaro (in teoria leader difensivo del Pescara) rimangano immobili non seguendo la linea.

Il pallone di Viviani è precisissimo e va a cadere sulla testa di Masina, non marcato minimamente da Biraghi, che si trova nei pressi del terzino numero 25. Lo stacco di testa di Adam è perfetto, e la palla ad incrociare termina la sua corsa nell’angolino alla destra di Bizzarri, preso letteralmente a pallate domenica dai giocatori felsinei.

Al minuto 26 ancora ottima iniziativa da parte di Masina:

Sugli sviluppi dell’azione il giovane giocatore rossoblu scarica un sinistro potentissimo ad incrociare che trova comunque pronto l’estremo difensore avversario, che si allunga alla sua sinistra, parando non con poche difficoltà.  Ma la cosa più interessante da osservare è quello che accade intorno alla palla. Sulla sinistra si nota come Krejci e Destro riescano con i loro movimenti ad allargare la difesa del Pescara, andando a creare anche un possibile 2 contro 1. In mezzo si nota il solito inserimento di Dzemaili e il taglio verso il centro dell’area di Mounier che parte alle spalle di Biraghi. Questo per dire che nonostante la soluzione di Masina sia stata comunque pericolosa, l’attacco si era posizionato molto bene per creare un azione interessante attaccando la porta con tanti uomini.

Al 36° sfortunatamente Donadoni si trova costretto ad operare un cambio in seguito all’infortunio di Maietta che cede il posto a Krafth. Il terzino si posiziona nella sua posizione ideale, facendo scalare Torosidis al fianco del capitando Gastaldello al centro della difesa. Dal punto di vista numerico non cambia nulla, quello che muta è sicuramente la maggior predisposizione offensiva che porta lo svedese.

Pochi minuti dopo arriva il raddoppio che chiude definitivamente la partita:

Dzemaili si trova in possesso del pallone in seguito ad un passaggio di Nagy in verticale. Lo spazio di cui può usufruire lo svizzero è per la mancata organizzazione difensiva del Pescara. Infatti l’ultima linea è troppo bassa e il centrocampo troppo distante. Addirittura si è creata una doppia linea di 2 uomini (Zampano-Benali e Brugman-Memushaj) che non copre sia linee di passaggio che gli inserimenti centrali, lasciando un buco nella propria trequarti.

Il giocatore petroniano avanza qualche metro indisturbato, ed al momento del tiro, la copertura di Campagnaro avviene in ritardo, non consentendo una ribattuta del pallone ma solo un lieve tocco. La traiettoria della sfera si fa molto insidiosa e supera un incolpevole Bizzarri siglando lo 0 a 2. Il doppio vantaggio abbatte ancora di più gli uomini di Oddio che tornano negli spogliatoi tra i fischi dei proprio tifosi.

La ripresa si avvia con la novità in mezzo al campo: Nagy a sinistra e Dzemaili a destra, contrariamente rispetto alla prima frazione, e Cristante per Brugman per il Pescara.

Nonostante i cambiamenti, lo spartito non cambia, e il dominio territoriale del Bologna continua a proporre occasioni da gol:

All’ottavo minuto di gioco Viviani scarica il suo destro verso la porta impegnando notevolmente il portiere avversario, che devia il pallone in angolo, togliendo la gioia del gol al metodista bolognese. Nel fermo immagine la mancata organizzazione difensiva abruzzese è palese: la linea dei difensori è inspiegabilmente schiacciata verso la propria porta, sono ben 3 gli uomini biancoblu a marcare un solo giocatore: Mattia Destro. Al Pescara manca anche quella compattezza fondamentale per arginare gli inserimenti avversari, difatti la propria trequarti è totalmente libera di essere occupata dai giocatori felsinei, in questo caso Mounier e Nagy.  Il Bologna sale in attacco, sfruttando la pochezza dell’avversario e la superiorità numerica, con ben 8 uomini, mantenendo i terzini Krafth e Masina altissimi sulla linea degli attaccanti.

Il 3 a 0 è solo questione di minuti, ed arriva al 10′ grazie ad un calcio di rigore procurato da Destro.

L’azione che porta al fallo da rigore di Crescenzi è splendida: Destro viene incontro alla palla servendo Dzemaili, lo svizzero premia il movimento verso l’area di rigore del compagno, che con i tempi giusti si inserisce, lo stop a seguire del numero 10 è splendido e solo come detto un intervento irregolare si mette tra Destro e il gol. L’azione appena descritta è proprio la classica manovra che è mancata ad esempio la scorsa partita contro l’Empoli, dove non si riusciva a realizzare l’ultimo passaggio che potesse mettere davanti al portiere un giocatore. Dzemaili e Destro in questo frangente hanno messo in mostra la loro qualità tecnica e il loro tempismo.  Sfortunatamente l’attaccante marchigiano cade male rendendo necessario l’intervento dei sanitari. Per questo motivo dal dischetto si presenta Krejci, che spiazza Bizzarri con un piatto molto convinto.

Il ceco al 29° ha l’occasione di siglare la sua doppietta personale:

L’azione si svolge sulla destra con Krafth che mette in mezzo un pallone molto interessante. Sulla sfera non arriva Mounier che di testa non trova il tempo giusto, lo stesso non riescono a fare i difensori di casa che non riescono ad allontanare il pericolo. Sul secondo palo arriva quindi Krejci che si coordina perfettamente col suo sinistro puntando la porta. Gyomber e Zampano non leggono al meglio l’azione e non coprono in alcun modo la propria porta. Solo l’ennesimo intervento miracoloso di Bizzarri eviterà il poker, che il Bologna avrebbe ampiamente meritato. 

Vittoria convincente quindi per gli uomini di Donadoni, che mettono in campo un’ottima prestazione in quel di Pescara, approfittando di un avversario nettamente inferiore e in una difficoltà tecnica e ambientale molto pesante. 

Il grafico rende evidente la superiorità territoriale dei petroniani che con 44 attacchi totali hanno dominato in lungo e in largo l’avversario. Diversamente dalle ultime uscite della squadra, in cui a destra le offensive si contavano con il contagocce, la sfida con il Pescara ha invertito il trend, e la fascia coperta da Biraghi è stata la più attaccata. Sono ben 17 le offensive totali, dovute presumibilmente alla presenza di un giocatore come Krafth, che quando c’è da attaccare non si tira indietro. Non eccelse le prestazioni di Mounier e di Destro, non in palla come ci si poteva attendere. Il settore in cui il Bologna sicuramente funziona meglio è il centrocampo; Viviani, Dzemaili e Nagy si stanno confermando utilissimi alla causa del Bologna, con l’ungherese che sta diventando un vero e proprio punto fermo di questa squadra, per le sue attitudini di interdizione e di impostazione. La qualità però che colpisce certamente di più è la personalità con la quale va sempre a cercare di farsi dare il pallone anche nei momenti di difficoltà. 

3 punti fondamentali quindi che mettono di buon umore il Presidente, presente allo stadio Adriatico, la squadra e l’intera tifoseria. Il Natale si avvicina e il regalo che i rossoblu possono mettere sotto l’albero è quella continuità che per ora è mancata. Buone feste!

(immagini di sky e legaserieA.it)

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