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Bologna

L’anno che verrà

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Fonte immagine: Damiano Fiorentini


Al di là del contratto, speriamo voglia condividere il percorso con noi”. Claudio Fenucci lo aveva detto chiaramente, il tassello fondamentale per andare avanti con Thiago Motta sulla panchina rossoblù era ed è la volontà del tecnico di rimanere sulla panchina felsinea per “accompagnare” il Bologna nel suo percorso di crescita tecnica. Una volontà che, secondo le indiscrezioni, sembra non mancare al mister italo brasiliano. Da domani, con l’arrivo di Saputo in città, ogni giorno sarà quello giusto per il confronto: proprietà, dirigenza e tecnico in una ideale tavola rotonda per definire le linee guida del futuro rossoblù. Sempre che le condizioni per proseguire assieme ci saranno..

Motta è consapevole che questa esperienza a Bologna è un’ulteriore impennata nella sua rampa di lancio verso la carriera da “predestinato” che tanti hanno dipinto per il suo futuro. Non può dunque permettersi di bruciare le tappe, e da qui potrebbe nascere la voglia, la convinzione di scrivere un futuro ancora in rossoblù. La crescita di alcune tante individualità sotto la sua gestione è innegabile. Gestisce e pretende il massimo da tutti, prova a mantenere alta l’attenzione di tutti perché tutti sono coinvolti nel suo progetto, e non si perde mai d’animo. L’esempio è quello di Andrea Cambiaso, pazientemente “ricostruito” dopo una prima parte di stagione horror. Caratteristiche e qualità che hanno permesso a lui e al Bologna di arrivare a quota 50 punti e, ci si augura, andare anche oltre.

Dall’altra parte c’è il Bologna, che Thiago l’ha scelto e voluto per costruire assieme, è consapevole di avere tra le mani un tesoro. L’appetibilità sul mercato di alcuni giocatori dipende in parte o soprattutto dalla crescita avuta negli ultimi sei mesi. L’area tecnica rossoblù composta da Giovanni Sartori e Marco Di Vaio sa quanto sia importante dare continuità al progetto mantenendo centrale la figura di Motta nell’ecsosistema Bologna. Ecco perché l’incontro dovrà avvenire il prima possibile e le prospettive da concordare con la proprietà dovranno essere quanto più ambiziose possibile per arrivare a convincere Motta che il Bologna è la piazza migliore nella quale far valere il proprio talento, migliorarsi e magari smussare qualche spigolo del suo carattere che qualche grattacapo lo ha creato. Certo, se poi dall’altra parte le proposte della società non fossero ritenute all’altezza, ci si saluterà e si guarderà avanti perché la solidità del Bologna nasce da fondamenta e certezza costruite ben prima di Thiago, e l’addio di un tecnico, per quanto bravo, non può in alcun modo scalfirla.

L’eventuale accelerazione di un accordo per andare avanti assieme (che andrà, come dichiarato dall’AD, trovato al di là della lunghezza del contratto in essere) sarà dettata soprattutto da volontà e ambizioni condivise. Ma servirà a sgomberare il cielo dalle nuvole che si stanno addensando in questi giorni. Nuvole che rispondono soprattutto al nome di Napoli e Juventus. Se i partenopei è noto abbiano, da diversi giorni, messo Motta tra i tanti candidati alla successione del post Spalletti. Anche da Torino pare che il nuovo corso juventino voglia andare oltre l’Allegri bis. La lista dei bianconeri, però, sarebbe ben più limitata e circoscritta rispetto a quella redatta da Aurelio De Laurentiis, e secondo le ultime indiscrezioni provenienti da diverse fonti d’informazione, comprenderebbe oltre ai nomi di Tudor e Italiano (tra i papabili anche del nuovo corso napoletano) anche quello di Thiago Motta. 

Chiaro che ogni discorso sembra rinviato al prossimo 5 giugno, ma il Bologna era ed è consapevole che questo interesse per il suo tecnico sarebbe stato inevitabile visti gli ottimi risultati. Ora la palla passa ad entrambe le parti, gli elementi in tavola sono tanti e l’intera situazione è evidentemente in continua evoluzione.

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