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L’Inter all’orizzonte: sosta benedetta, oppure no?

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In questi giorni, Sky Sport passa il documentario su Ronaldo, quello vero, che infiammò i cuori di tanti adolescenti del periodo, messo in piedi dalla consueta abile maestria di Matteo Marani. E nel flash-back di un fenomeno martoriato dai guai fisici, c’è spazio anche per il gol che l’ex giocatore dell’Inter segnò all’inizio del suo primo anno in Italia, nel 1997, al Dall’Ara. Era il Bologna di Baggio, anche se di fatto ancora il “codino” non si era preso totalmente i rossoblu. Quel giorno segnò comunque su rigore, “La Stampa” gli diede un bel 7.5 in pagella, ma i tre punti andarono ai nerazzurri, con Ronaldo che mette a sedere Paganin e infila il gol del momentaneo 3-1 che diventerà 4-2 finale. 

E’ uno dei capitoli di Bologna-Inter, che spesso è stata partita dolce per i rossoblu, 7 giugno ’64 compreso, ma anche dopo, con molte vittorie da ricordare soprattutto a San Siro. “Sosta benedetta” si suol dire quando c’è bisogno di una pausa perché i problemi stanno diventando sempre più grandi, cosa che non riguarda il Bologna odierno. La sosta forse è un rammarico, perché sarebbe bene battere il ferro finché è caldo, e dopo due vittorie consecutive con 6 gol realizzati, tra l’altro opera di ben sei giocatori diversi, se Bologna-Inter si fosse giocata subito, avremmo avuto un po’ di pepe in più. Bisognerà invece vedere se lo stato di grazia di un Bologna quasi salvo si ripresenterà il giorno 3 aprile, contro un’Inter lanciatissima verso lo scudetto ma davanti al quale crediamo che Mihajlovic non si snaturerà. Il 4-2-3-1 è ormai una certezza, e a Crotone, con Barrow rimesso sulla linea dei “rifinitori”, è stato decisivo l’apporto di Palacio, che ha finalmente dato continuità e consistenza alla sua prestazione. 

Lui, Ibrahimovic, Chiellini o Ribery: ancora decisivi, come ribadito da Allegri e Capello settimana scorsa, segnale d’allarme di un campionato che si poggia sui “vecchi”. Non è un bel segnale, certamente. Ma, in ambito bolognese, la cosa che ci si porta via più volentieri dalle sfide a Sampdoria e Crotone è proprio la coralità del gruppo, l’apporto in egual misura di chiunque viene coinvolto, al netto di sbavature e pause che gioco forza contro una squadra come i nerazzurri non dovranno essere ripetute.

Ecco, proprio Palacio: lui con l’Inter non ci sarà, pertanto lo schieramento dovrà cambiare e ancora una volta Sinisa chiederà alla pedina che dovrà sostituirlo (azzardiamo un Barrow riportato punta) di prendere il posto dell’argentino non solo in termini di contributo ma in termini di attaccamento e spirito di combattimento. Aprile si aprirà con l’Inter e proseguirà con la Roma, che all’andata al Dall’Ara suonò i rossoblu con un 5-1 senza appello. Poi, il Bologna sarà probabilmente arbitro della salvezza, ospitando Spezia e Torino nel giro di tre giorni. E’ ragionevole pensare che in quelle due sfide tra le mura amiche, sarà servito il match-point salvezza. Niente braccino del tennista, please. 

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