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L’uomo della domenica: la maledizione dell’esterno sinistro

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La gara di ieri contro il Torino,occasione più unica che rara per vincere,come ha detto Sinisa Mihajlovic negli spogliatoi, ha decisamente evidenziato la carenza della squadra sulla fascia sinistra. Una sorta di maledizione che, ormai da mesi, scorre su chi mette le scarpette per il ruolo di esterno sinistro. L’assenza di Mitchell Dijks, il titolare, ormai fermo da mesi e sicuramente ancora non disponibile per altri trenta giorni, ha dato del filo da torcere allo staff tecnico che ha dovuto plasmare i suoi sostituti negli allenamenti in preparazione delle gare. Ladislav Krejci aveva quasi rassicurato l’assetto della squadra, anche lui esterno sinistro abbastanza offensivo, se non fosse che, anche lui, dopo l’infortunio ad Udine, è costretto ad un lavoro differenziato e non si conoscono ancora i tempi di recupero. Ultima doccia fredda arriva sabato, alla vigilia del match di Torino, per Stefano Denswil che ha risentito un leggero affaticamento muscolare. Nulla da recriminare a Ibrahima Mbaye che svolge il suo compito in maniera sicuramente sufficiente ma non abbastanza per dare la spinta offensiva necessaria su quella fascia. Ecco perché, proprio ieri, il Bologna ha quasi sempre giocato sulla fascia destra con Tomiyasu ed Orsolini rendendo la linea tattica forse più prevedibile e meno fantasiosa. Ecco perché Nicola Sansone è stato l’artefice di se stesso nella costruzione del suo gioco in mancanza di un valido appoggio nella fase di azione offensiva. Tutto questo ha giocato, fra le altre cose, a sfavore di un risultato che penalizza il Bologna rispetto a tutte le occasioni non finalizzate e di fronte ad un Torino decisamente inferiore e barricato in difesa. Chi sarà l’esterno sinistro della prossima gara al Dall’Ara contro il Verona forse dovrebbe portare addosso un pò di peperoncino rosso così da sfatare la serie rovinosa di infortuni a sinistra del campo di gioco.        

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