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La conferenza stampa di Filippo Inzaghi alla vigilia di Cagliari-Bologna

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Sara Melotti

Sei punti in tre gare, una media di tre punti a partita. Tanto meglio se la metà di questi giungono contro una “big” come la Roma. Dopo la vittoria della scorsa settimana contro una diretta concorrente come l’Udinese, giunge un altro impegno delicato per i felsinei: la trasferta di domani alle 15 contro il Cagliari. Un altro scontro diretto per la truppa di Inzaghi, che si è presentato in conferenza stampa quest’oggi per presentare la sfida contro la formazione di Rolando Maran.

La parola d’ordine è continuità?

“Noi dobbiamo dare seguito a quanto di buono fatto la settimana passata. Una brutta prestazione domani sarebbe un passo indietro che non possiamo permetterci, al di là del risultato. Voglio una partita tosta, da squadra vera, con il carattere dimostrato con l’Udinese, facendo una grande gara prima della sosta”.

Quanto manca per vedere il tuo Bologna?

“Siamo molto lontani dalla squadra che ho in mente, dobbiamo lavorare ancora molto. Indipendentemente dal goal siamo andati in svantaggio con una decisione arbitrale contraria che avrebbe ammazzato anche un toro. Abbiamo reagito anche allo svantaggio con grande carattere, dobbiamo lavorare sotto tanti aspetti e speriamo che la risposta domani sia positiva”.

La formazione di domani sarà quella già vista contro l’Udinese?

“Non sono scaramantico con la formazione. Ho qualche dubbio, me li porterò fino a domani. Sono tutti bravi, sia i titolari, sia i subentrati, vedremo”.

Si potrebbe affiancare a Santander Orsolini?

“Si, ma sono molto soddisfatto di Falcinelli. Fa un grande lavoro oscuro, anche se non segna, è fondamentale per noi e spero che si sblocchi presto. Orsolini potrebbe giocare in quel ruolo tranquillamente”.

Il recupero di Donsah ti dà un’abbondanza a centrocampo.

“Donsah ha fatto due allenamenti, non so se vale la pena di rischiarlo. Deve riprendere ad allenarsi, come Palacio e Poli. Il rientro di questi quattro giocatori potrebbe darci grande scelta, dopo la sosta potrebbe essere una buona cosa riaverli a disposizione”.

Cosa pensi del Cagliari?

“Il Cagliari l’ho visto giocare una grande gara contro il Milan. La sua classifica non rispecchia il suo valore, ha giocatori di grande qualità come Barella e Srna. Hanno dei punti deboli come noi, dobbiamo mettere in risalto le nostre qualità e le loro debolezze”.

Che cosa hai cambiato per fare sei punti in una settimana?

“Sono i giocatori ad aver fatto il lavoro, sono stati bravi loro. Forse vedermi incazzato dopo la sconfitta li ha motivati maggiormente. La cosa che mi ha infastidito maggiormente è stato vedere la sconfitta come qualcosa di naturale, questo non va bene: per vincere contro di noi tutte le squadre devono fare una grande partita”.

Pulgar?

“Erick è tranquillissimo, Nagy sta giocando molto bene. Se uno non gioca non è un caso, devono fare come Orsolini, entrare e dare tutto. Sanno anche che se sono arrabbiati ottengono l’effetto contrario, stanno fuori anche 5-6 gare”.

Quella che sarà l’identità del Bologna è ancora in divenire?

“Quando uno arriva in una squadra nuova cerca sempre di farla giocare al meglio, esaltandone i pregi e scoprendola di giorno in giorno. 

Svanberg?

“Questo è un giocatore ambito da club importanti, è un ragazzo molto intelligente e con una famiglia alle spalle che gli ha fatto fare una scelta oculata, in una società che può permettergli di crescere bene”.

Sei soddisfatto delle mezz’ali in fase di inserimento?

“Si, cominciamo a lavorare nel modo che piace a me. Mattiello dopo i due anni da infortunato e l’anno alla Spal, sta facendo solo quello che può fare un giocatore dalle sue qualità, ha ancora ampi margini di miglioramento”.

C’è qualcosa che ti spaventa del Cagliari?

“Quando hai giocatori di qualità come Barella, Srna, Pavoletti e Joao Pedro, non è mai semplice per gli avversari. Sarà un bell’esame per noi, sono curioso di vedere la mia squadra cosa dimostrerà sul campo dopo due vittorie in casa. Non vinciamo in trasferta da quasi un anno, penso sia arrivato il momento di fare una grande partita”.

Cutrone?

“Lo ammiro molto, l’ho fatto giocare quando non era ancora un allievo. Nelle giovanili faceva un sacco di goal, mi piace come ragazzo, come giocatore e come cultura del lavoro. Non voglio fare paragoni, preferisco lasciarlo tranquillo, ma penso che abbia già dimostrato di poter fare il centravanti, anche della Nazionale”.

Da chi speri di avere quella marcia in più sui calci piazzati?

“Domenica ho cominciato a vedere qualcosa che mi piace sui calci da fermo. Sono sempre stati un mio cruccio, mi hanno aiutato a vincere un campionato a Venezia. In assenza di Pulgar penso che Dzemaili possa essere un’alternativa valida”.

Poli e Palacio?

“Rientrano in gruppo settimana prossima e spero possano giocare l’amichevole fissata sabato prossimo”.

Come hai preparato la gara di domani?

“Non abbiamo ancora fatto niente, siamo ad un punto dalla retrocessione ed una brutta prestazione vanificherebbe il nostro lavoro. Io devo inseguire le buone prestazioni, il risultato è una conseguenza”.

Santander?

“Non mi ha stupito, ero solo preoccupato dal punto di vista fisico. Sapevo che all’inizio poteva andare incontro a qualche problemino, non avendo svolto parte della preparazione con noi. Mi sembra in grande crescita e sta diventando un leader tecnico, oltre ai goal il lavoro che svolge per la squadra è importantissimo per noi”.

La scelta tra Dijks e Krejci?

“Di solito scelgo in base alla partita. Krejci è di ruolo un’ala ed ha un controllo migliore di palla al momento. Dijks è più esplosivo ed una grande fisicità, il suo salvataggio di testa domenica è stato come un goal. Qui ho solo l’imbarazzo della scelta”.

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