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La Gazzetta dello Sport – Di Vaio: «Rinnovo di Thiago? Più staremo in alto e più avremo possibilità di rinnovare»

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Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblù.it

Marco Di Vaio, storico giocatore rossoblù che oggi assieme a Sartori sta cercando di costruire un ciclo vincente nel suo Bologna, da direttore sportivo ha risposto ad alcune domande su Thiago Motta, sul mercato e sul futuro. Ha iniziato la sua esperienza in dirigenza nel 2015 come club manager, per poi diventare nel 2022 il nuovo d.s., il tutto dopo aver giocato ben 148 partite con la maglia emiliana ed aver realizzato anche 66 gol. Insomma, ecco le parole di uno che Bologna e il Bologna li conosce bene.

Un ciclo in costruzione

Innanzitutto, Marco racconta il periodo complicato dopo l’esonero di Sinisa e spiega come, in fondo, tutte quelle tappe se pur difficili erano necessarie per la costruzione di un percorso: «Credo che la contestazione di oltre un anno fa fu più la reazione di pancia e sentimento per le sconfitte iniziali e per il fatto di aver sostituito Sinisa Mihajlovic. Non era per Motta. La gente non lo conosceva ancora. Ma da quei giorni qualcosa è nato. Anzi, forse anche un po’ prima. Noi abbiamo costruito tutto in tre fasi: la prima, il consolidamento in Serie A; poi, dopo lo spavento della B, abbiamo cominciato un altro libro grazie a Mihajlovic, facendo anche investimenti sempre maggiori, cito Tomiyasu, Dominguez, Skov Olsen. Oggi è il terzo passo, con Thiago Motta presente tutti i giorni. Ora il Bologna e Thiago stanno crescendo insieme, con idee e mentalità». Negli ultimi mesi però è evidente che c’è stato uno scatto decisivo, un cambio di marcia che ha portato la squadra attualmente in zona Champions League, e proprio il d.s. prova ad elencare gli ingredienti necessari per questa corsa all’Europa: «La consapevolezza raggiunta, l’idea di non essere mai usciti da nessuna partita, il lavoro intenso, il bel gioco, l’idea di aver creato, anche su indicazione di Thiago, una squadra con doppi ruoli: sul mercato abbiamo voluto creare una rosa giovane e con potenziale e solo il campo ci poteva dare risposte. Le ha date. E’ un gruppo molto simile a Thiago nel voler crescere e dimostrare, ambizioso. E col tempo ha acquisito coscienza, forza. Ma manca ancora tanto alla fine del campionato, quindi…». Inoltre, un altro elemento fondamentale in questo inizio di stagione elettrizzante è stata la connessione con l’ambiente e con i tifosi: «L’alchimia che si è creata con la città, assieme alla gioia che vedo negli occhi di Saputo, non le avevo mai viste e ci rendono orgogliosi. Ora bisogna proseguire sempre col lavoro, base inderogabile. I limiti li stiamo abbattendo, ben consapevoli che sono passate solo 17 gare: molte ma… ancora niente». L’ambiente è dei migliori, tutti sono contenti e tutti partecipano, come ad esempio il presidente Joey, presenza fissa a Casteldebole che non manca mai di far sentire il proprio supporto e la propria vicinanza nei momenti delicati della stagione. Adesso i rossoblù fanno persino paura, spaventano i piani alti: «Meglio essere un po’ gufati che… indifferenti (sorride, ndr). Forse ora tutti ci guardano con occhio diverso. Va bene. Mi piace. Credo che la considerazione che ha la squadra, oggi, sia meritata: ha sempre cercato di fare uno scatto in avanti. E le potenzialità non sono ancora finite».

Il rinnovo di Thiago

Alla domanda sul rinnovo di Motta, Marco risponde così: «Ci vediamo tutti i giorni: sappiamo cosa vorrebbe, che idee ha. Ora è il momento di coltivare quello che stiamo vivendo. E di mantenerlo. Tramite questo percorso può nascere un futuro con Thiago. Più si sta in alto e più avremo possibilità». Chiaro quindi che un eventuale impegno europeo infrasettimanale guadagnato al termine della stagione risulterebbe essenziale per il rinnovo, oltre che magari un maggior potere decisionale anche nelle scelte di mercato, anche se il d.s. rassicura: «Lo coinvolgiamo, sempre». Di Vaio punta proprio sulla libertà d’espressione che viene lasciata al mister nella piazza emiliana: «Ho già detto che con lui vorremmo continuare a lungo e lo ribadisco. Se temiamo che arrivi una big a prenderselo? Paura no. Siamo contenti e stiamo riuscendo a fare assieme quello che in passato non è riuscito. Questo è un posto in cui lui può crescere e continuare a fare il suo calcio: credo sia una base importante per un tecnico bravo e giovane. Ripeto: arrivare in Europa può aiutarci a proseguire assieme».

Il mercato

Ultimo tema, nonostante sia uno dei più caldi, è il calciomercato. In primo luogo, Marco blinda i top player: «Nessuna telefonata ricevuta per Zirkzee. E comunque, non risponderemmo. Joshua è un nove e mezzo sì, ma non assomiglia a nessuno: pezzo unico. La clausola vale solo per il Bayern mentre per gli altri club il prezzo è libero… . In questo mercato miglioreremo dove possibile e capiremo se qualcuno vorrà restare anche se gioca poco. I top invece non si muoveranno». Karlsson resta, Santiago Castro è nel mirino, e alla domanda su un possibile regista il d.s. è un po’ vago: «Al momento non è prioritario. Poi il mercato è imprevedibile». Infine, qualche coccola per uno dei protagonisti di questi mesi iniziali, quello che ha stupito più di tutti: «Ne devo scegliere uno? Calafiori. Lo avevamo visto tante volte a Basilea ma senza poter immaginarlo così: dal primo giorno si è presentato con un impatto mentale, fisico e atletico impressionante. Una bellissima scoperta».

 

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

 

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