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La Gazzetta dello Sport – Ferguson ribadisce: «A Bologna per migliorare, qui sono a casa»

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Una sola stagione per legarsi fortemente al Bologna e farne una seconda casa dove crescere e sviluppare il proprio talento: Lewis Ferguson sarà rossoblù anche nella prossima annata. Per lo scozzese l’obiettivo è quello dì migliorare e a Bologna sa, come ha già affermato in passato, che può farlo con serenità sotto la guida di Thiago Motta che ha dimostrato di non voler fare a meno del suo talento: «Thiago sa creare il gruppo e ha sviluppato un gioco che diverte noi e il pubblico. Con lui e un gruppo di compagni ideali, posso migliorare. Thiago ha una grande passione, vuole il meglio per crescere assieme».

FERGUSON E LA PRIMA STAGIONE AL BOLOGNA

Il primo anno in Serie A, col Bologna, è stato importante. Lo scozzese ha fatto una bellissima stagione, ma non è stato tutto rose e fiori quando è cominciata l’esperienza: «All’inizio, dopo 23 anni in Scozia, ho faticato ad ambientarmi. È naturale. Le prime due gare le ho viste dalla tribuna, ma la prima cosa che dissi a me stesso giocano la prima gare: ok Lewis, tranquillo, ci puoi stare anche tu». L’annata, soprattutto dall’arrivo di Motta in poi, lo ha visto trasformarsi da centrocampista con le qualità per poter fare bene a certezza della formazione del tecnico rossoblù segnando anche 7 reti: «Il gol più bello è quello realizzato al Sassuolo, ma il più importante è l’ultimo a Lecce ed è stato bello salutare con una vittoria».

ANCORA BOLOGNA

Non è una novità, lo aveva detto anche qualche mese intervistato per un docufilm della Nazionale scozzese su Lewis e gli altri connazionali in Italia, “Mi vedo ancora a Bologna per due anni” disse. Fin qui previsione mantenuta, Lewis sarà sicuramente a Bologna dopo aver respinto anche sondaggi importanti: «Ho deciso di restare qui, felice di come stiamo con la mia famiglia e anche del rinnovo – ha detto Lewis, riferendosi al recente prolungamento dell’accordo fino al 2027 – A Bologna so di poter crescere ancora, divertendomi a giocare a calcio. Per questo non ho voluto prendere altro in considerazione». ”Altro” significava fare il salto, al suo entourage sono arrivate le telefonate di Milan, Lazio ed Atalanta. No, grazie.

CRESCITA E QUALITÀ 

Immaginare che Lewis potesse dimostrare immediatamente una tale maturità e conoscenza del gioco era difficile da prevedere. La domanda dunque sorge spontanea: quale è il segreto di una crescita così rapida in Serie A? «Sono aperto al dialogo e all’apprendimento. Ho avuto un papà e uno zio calciatori, dei quali vado orgoglioso e che oggi sono orgogliosi di me. Quindi so cosa vuol dire per stare al calcio in maniera totale. In Italia ho capito che ti devi aprire il più possibile per capire chi sei e che cosa puoi dare»

PASSATO E FUTURO

La scorsa stagione è stata molto lunga e dura. Per il Bologna è stata la stagione del sogno Europa. Il nono posto finale poteva essere l’ottavo, che era lì vicinissimo e che, in caso di squalifica della Juventus, potrebbe valere l’accesso alla Conference League: «La Fiorentina è arrivata appena prima di noi perché è stata più brava. Non è una stagione di rimpianti, ma di insegnamenti: dobbiamo giocare gara per gara. Conference League? Non ci pensavamo. Al contrario ci avrebbe dato forse pressioni e magari difficoltà». Guardando alla squadra, quale compagno merita secondo Lewis l’ “Oscar”: «Ne dico due: il primo è Posch, perché nasce centrale e fa un campionato super da terzino destro con 6 reti; poi Schouten, perché capisce al volo il gioco, lavora di prima e non perde mai la palla. Giocatore eccezionale». Il futuro in Italia o altrove invece è tutto da scrivere e non si può immaginare oggi: «Ovvio che un ragazzo scozzese abbia il pensiero della Premier League, così come altrettanto naturale che il anche il campionato di Serie A abbia il suo enorme fascino. Ora penso a a migliorare qui, sono rimasto per questo. Bologna mi ha conquistato, mi piace tutto: è il posto che ho deciso essere casa mia per crescere ancora».

 

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

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