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Bologna FC

La Repubblica – Serenità e felicità tra esultanze e cori: ma che bel Bologna!

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La gioia è tanta e comprensibile: in una stagione partita con il prospetto di sudarsi anche stavolta una salvezza che sembrava l’unica via di questo campionato, visti i 6 punti nelle prime sei giornate di gestione Mihajlovic (l’unica vittoria è avvenuta ad esonero già effettuato, con Vigiani in panchina) e un punto nelle prime quattro di gestione Motta. Invece oggi siamo qui a parlare di un Bologna all’ottavo posto, di un’egida Mottiana che dopo quell’avvio così così della sua avventura in campionato delle 18 partite successive ne ha vinte 10, pareggiandone 3 e raggiungendo la quota salvezza di 40 punti il 2 aprile. Tutto questo è arrivato con una precisa identità di gioco, senza avere remore dell’avversario che ha davanti e facendo intendere a caratteri cubitali che tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile, vedi la gestione di Arnautovic et simili. 

E allora è giusto vedere un ambiente sereno, in tutti i suoi livelli, comprese le famiglie, come quella proprio del mister che due volte li ha portati allo stadio e due volte a fine partita hanno potuto esultare per una grande vittoria portata a casa da Thiago e i suoi ragazzi. Ma Angela e le sue figlie non sono le sole tifose ad essere contente, mettiamoci anche chi si sbraccia per farsi vedere dai propri beniamini e in cambio riceve un cimelio, come la maglia che Kyriakopoulos ha consegnato a un ragazzo, e mettiamoci anche quei fedelissimi della curva che, in piccola parte, hanno intonato a un certo punto «Tornerà a tremare il mondo, rivogliamo lo squadron», chissà se è di buon auspicio…

E i giocatori? Loro sembrano i primi a beneficiare di tutto questo e sono i primi a far trasparire gioia e serenità, tra esultanze corali in campo ma anche fuori, come quella postata sui social da Arnautovic per il gol del compagno Musa Barrow e correlata da due cuori, uno rosso e uno blu. Ieri c’è stato il meritato giorno di stop post-partita e tra chi ha deciso di mantenersi in forma col padel come Dominguez e chi ha deciso di fare una visita al Vinitaly di Verona come De Silvestri percepiamo la tranquillità di un ambiente che sta vivendo un gran momento e vuole cavalcare l’onda. Non è quindi strano vedere due come Medel e Orsolini, che giocherebbero anche con una gamba sola, sorridenti e felici pur avendo giocato solo uno scorcio di gara, e anche questo è merito di Thiago Motta. Il tecnico italo-brasiliano risponde colpo su colpo in tutte le situazioni: che siano infortuni o gestione di un giocatore, alla fine sta avendo ragione lui e chissà se davvero “tornerà a tremare il mondo”, sognare non costa nulla.

Fonte – Luca Bortolotti, La Repubblica

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