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La rinascita rossoblù di Federico Bernardeschi: gol pesanti e una crescita continua

Il successo del percorso di Bernardeschi è figlio della sua volontà di rimettersi in gioco. Oggi il rendimento cresce e la strada intrapresa sembra quella giusta per ritrovare la completezza dei giorni migliori.

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Federico Bernardeschi esulta dopo il suo gol in Bologna-Salisburgo (4-1) (©Bologna FC 1909)
Federico Bernardeschi esulta dopo il suo gol in Bologna-Salisburgo (4-1) (©Bologna FC 1909)

La storia del matrimonio tra Federico Bernardeschi e il Bologna non nasce all’improvviso. Dietro alla firma dell’estate scorsa, infatti, c’è un anno intero di colloqui rimasti nell’ombra, portati avanti nella consapevolezza che il suo approdo a Casteldebole fosse impossibile dodici mesi prima, quando le cifre non consentivano di chiudere l’operazione. Da allora, Fenucci, Sartori e Di Vaio hanno mantenuto un filo diretto con l’agente dell’ex Juventus, lasciandosi con una sorta di patto: se in estate né il club né il giocatore avessero cambiato idea, si sarebbero seduti di nuovo attorno a un tavolo.

Quel momento, puntuale, è arrivato. Una volta conclusa l’avventura al Toronto FC, Bernardeschi ha potuto finalmente dare concretezza a ciò che aveva promesso un anno prima: il desiderio di tornare in Serie A. E lo ha fatto accettando un ingaggio ampiamente rivisto al ribasso, firmando un biennale da 1,4 milioni più bonus.

Federico Bernardeschi (© Bologna FC 1909)

Federico Bernardeschi (© Bologna FC 1909)

Bernardeschi: allenamenti duri, continuità e carattere

Il primo Bernardeschi visto a Casteldebole era un calciatore da ricostruire. Non tanto dal punto di vista tecnico, qualità mai messe in discussione, quanto sotto il profilo atletico. Italiano ha agito da subito: sedute intense durante la settimana e richiami costanti anche in partita. Un processo graduale, che ha richiesto sacrificio e una dose importante di umiltà da parte del giocatore.

Bernardeschi ha stretto i denti, ha accettato le correzioni e, soprattutto, ha mostrato una voglia feroce di ritornare ai suoi livelli. E col passare delle settimane è emerso progressivamente quel “motore” che a Firenze e Torino aveva fatto la differenza. Le sue ultime prestazioni ne sono la conferma: corsa, ripiegamenti difensivi, continuità nelle scelte tecniche e, finalmente, anche gol pesanti.

La risposta del campo: i gol di Udine e il colpo europeo

Il primo vero segnale forte è arrivato contro l’Udinese, quando Bernardeschi ha firmato il 3-0 finale approfittando di un errore della difesa friulana, coronando una partita in cui aveva già inciso con iniziative, duelli vinti e intensità. Una rete che ha idealmente premiato mesi di fatica silenziosa. Ma è stato il colpo di testa in Europa League contro il Salisburgo a certificare la sua rinascita: un gesto tecnico da attaccante vero, segnale di un giocatore che non solo ha ritrovato brillantezza, e che non ha mai perso il talento. Inoltre, in 16 presenze complessive per un totale di 613 minuti, il giocatore ha messo a referto 2 gol, un dato che supera leggermente le sue expected goals (1.01) e testimonia una buona qualità nelle conclusioni prese finora, nonostante non sia ancora tornato al suo volume abituale di tiri. Oggi, Bernardeschi appare rigenerato, utile e sempre più integrato nel sistema di Italiano. Tuttavia, a Casteldebole c’è una convinzione condivisa: può crescere ancora.

Fonte: Corriere dello Sport Più Stadio

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