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La Scozia di Ferguson ai Mondiali

Ferguson conquista il mondiale con la sua Scozia: oggi il centrocampista rientrerà a Casteldebole

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Lewis Ferguson dopo Bologna-Brann (© Bologna FC 1909)
Lewis Ferguson dopo Bologna-Brann (© Bologna FC 1909)

«Sono cresciuto senza mai vivere con la Scozia un grande torneo e senza mai vederla a un mondiale, ma abbiamo chiuso il girone al primo posto: ce l’abbiamo fatta». Così Lewis Ferguson si riprende dal conto in sospeso con la sorte, che gli aveva tolto la possibilità di essere protagonista all’europeo 2024 in Germania: lo scozzese si infortunò gravemente e perse l’evento estivo (oltre al finale di stagione con il Bologna). Martedì sera, all’Hampden Park, la Scozia ha battuto la Danimarca in un partita folle -come la Scozia può insegnare- e si è guadagnata l’accesso al mondiale di Stati Uniti, Canada e Messico.

Che traguardo

«E’ il terzo compleanno di mia figlia e mi è dispiaciuto non poterlo passare con lei: ma vederla a fine partita, in questo clima… insomma ne è valsa la pena». Racconta così le emozioni del momento, Lewis Ferguson, a fine partita alla BBC, e prosegue «sono tanto felice e orgoglioso. Probabilmente realizzeremo tutto domani, quando saremo tutti con il mal di testa post-sbornia.» Un paese di 5 milioni di abitanti, circa, che si qualifica ad una competizione sportiva è sempre un evento. Lo è ancora di più per chi, come Ferguson, ha perso delle competizioni, cui aveva contribuito ad ottenere. Martedì sera, c’è anche il suo zampino sul tabellino dei marcatori: il numero 19 del Bologna e della nazionale, ha fatto l’assist su calcio d’angolo per il momentaneo 2-1 di Shankland.

Ora si torna a Bologna

Dopo i festeggiamenti si torna a Bologna. Oggi lo scozzese rientrerà a Casteldebole: la situazione degli infortunati è drastica. Il morale generale della squadra è però, molto alto. Ferguson deve guidare il centrocampo e, conseguentemente la squadra, anche attraverso questa difficoltà. Il guerriero, che in una notte piovosa di Glasgow si è scontrato con il destino e ha fatto sì che il destino appartenesse nuovamente a lui, non avrà motivo di temere la responsabilità. Ferguson, non deve dimostrare niente a nessuno: la sua dote naturale di leadership e carisma sono evidenti. Con un mondiale in tasca in più e la voglia di far arrivare il Bologna su vette inesplorate.

Fonte: Marcello Giordano, il Resto del Carlino

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