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Lewis Ferguson: “Amo vivere a Bologna. Voglio rimanere almeno altri due anni”

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In gol sabato sera all’Arechi, Lewis Ferguson si sta prendendo le luci della ribalta internazionale. Il centrocampista rossoblù è stato convocato dalla sua Nazionale per i prossimi impegni validi per la qualificazione agli Europei 2024. Contestualmente alla chiamata, sul proprio canale YouTube la Nazionale Scozzese ha rilasciato un documentario sull’esperienza del 23enne ex centrocampista dell’Aberdeen, arrivato in estate sotto le Due Torri, e di altri protagonisti scozzesi del calcio italiano come le attaccanti di Milan e Sassuolo femminile Christie Grimshaw e Lana Clelland, e Josh Doig arrivato in estate all’Hellas Verona nonché apprezzatissimo anche dal Bologna.

Lewis ha parlato di sé stesso, della sua carriera, della sua vita a Bologna, e nel Bologna, e della scelta di arrivare nel capoluogo emiliano.

L’APPRODO IN ITALIA. Il centrocampista scozzese ha parlato innanzitutto della sua scelta di arrivare nel nostro Paese: “Ero eccitato dalla possibilità di giocare in Italia e in Serie A – dice Ferguson, passeggiando per il Centro Sportivo Nicolò Galli – Volevo provare la vita in un nuovo Paese, in una nuova cultura e vedere come fosse. Mio padre (Derek Ferguson, calciatore professionista tra gli anni ’90 e 2000, ndr) ha giocato solo un breve periodo in Australia ma non ha funzionato, e lui mi ha sempre detto che uno dei suoi più grandi rimpianti è non essere mai veramente andato all’estero a giocare e aver fatto una vera esperienza come la mia”.

LA SCELTA DI BOLOGNA. Lewis ha scelto Bologna. Su di lui c’erano altre squadre italiane, ma alla fine Sartori e Di Vaio hanno avuto la meglio. Una scelta che sembra non rimpiangere Ferguson, che anzi sognava fin da piccolo: “Qui amano tutti il calcio ed è un’esperienza che ho sempre voluto fare perché da piccolo guardavo ogni partita di questo livello”. La decisione di volare via dal nido è stata naturale e Lewis l’ha fatta a cuor leggere per migliorare come calciatore e come uomo. Bologna da questo punto di vista lo sta aiutando, ma le idee le aveva già chiare da tempo: “Non ho mai dubitato della scelta che ho fatto. Non sempre va come hai pianificato, ma ho pensato che se anche fosse andata male, avrei comunque sempre potuto tornare indietro, tornare a casa. Ma al momento non c’è nulla che mi spinga a farlo. Sono concentrato su ciò che sto facendo qui”.

INIZIO DIFFICILE. Ora Ferguson è uno dei titolari inamovibili dell’undici tipo del Bologna di Thiago Motta, ma nei primi mesi non è stato tutto rosa e fiori. Lewis ha raccontato così le prime settimane dopo l’arrivo al Bologna: “Alla fine della scorsa stagione sono stato ammonito nella penultima gara contro il St.Johnstone. Quando sono arrivato qua in estate, ho cominciato a ingrassare mentre mi abituavo al nuovo ambiente, alle nuove abitudini – racconta Lewis, che poi spiega l’assenza iniziale durante la gestione Mihajlovic – Poi un giorno il direttore sportivo mi ha informato che per quella ammonizione (la dodicesima stagionale, ndr) avevo preso due giornate di squalifica”. Una squalifica che ha tagliato un po’ le gambe al centrocampista scozzese, che ha continuato a faticare più da un punto di vista mentale: “Il Direttore mi ha detto di continuare ad allenarmi e lavorare duramente, ma è stato difficile perché, quando ho cominciato a fare lavorare tattico e fisico, ero sì coinvolto nell’allenamento ma sapevo che non avrei giocato. Quando poi sono tornato disponibile dopo la squalifica ho fatto subito il mio debutto, ma dopo non ho giocato per quattro partite. Il cambio di allenatore, poi, è stato il punto di svolta della mia stagione. È stato un nuovo inizio per tutti”.

LA DELUSIONE. Poco prima della pausa è arrivato l’avvicendamento Mihajlovic-Motta. Per Ferguson il cambio di marcia non è arrivato nell’immediato, anche perché nel brevissimo interregno di Vigiani contro la Fiorentina, il tecnico della Primavera ha preferito affidarsi “ai vecchi”. Per Lewis, dunque, è arrivata la delusione della mancata convocazione, un duro colpo anche se Ferguson racconta di aver capito immediatamente il perché di quella decisione: “La prima pausa per le nazionali è stata deludente. Ero stato chiamato per tutto l’anno, ma all’annuncio delle convocazioni io non c’ero. Ma era normale, io giocavo ogni settimana e invece in quel momento era una prima volta nella mia carriera in cui non giocavo. Il CT, comunque, mi ha chiamato e mi ha spiegato perché non sarei stato chiamato in Nazionale. È stata dura perché io voglio sempre rappresentare la mia Nazione, ma la spiegazione era giusta”.

IDILLIO. L’inizio difficile è servito a lavorare, migliorare e guadagnarsi la fiducia di tutti tramite il proprio talento. La Serie A e l’Italia lo stanno aiutando dal punto di vista tecnico a migliorare e dal punto di vista umano ad ambientarsi sempre meglio al nostro Paese, tanto che Lewis si sbilancia sulla sua permanenza a Bologna: “Amo vivere qui e non mi vedo lontano da qui almeno per i prossimi due anni. Questo è quello che spero – dice Ferguson, che poi parla a 360 gradi di quella che è la sua esperienza italiana – Da quando gioco in Serie A, mi sento un giocatore migliore di quanto non mi sentissi sei mesi fa. Aver iniziato a giocare tanti minuti ha cambiato il mio modo di affrontare gli avversari ma anche il mio modo di giocare”. C’è spazio anche per i tifosi che fanno la loro parte supportandolo e apprezzandone le qualità tecniche: “Quello che ho notato qui è che anche quando perdiamo la partita, i tifosi continuano a supportarci al massimo. E un’altra cosa molto bella è che quando provano a parlare con me lo fanno in inglese”.
Non solo i tifosi rossoblù, anche fuori Bologna cominciano ad apprezzarlo, tant’è che il suo gol contro il Sassuolo è stato scelto come gol del mese di novembre in Serie A: “Il mio gol preferito è quello contro il Sassuolo. Volevo disperatamente un gol perché la mia famiglia e i miei amici erano lì. Poi è stato anche votato gol del mese in Serie A ed è stato davvero un grande orgoglio”.

Ferguson quindi si trova benissimo a Bologna e al Bologna. Il club rossoblù lo ha pagato appena tre milioni di euro solo un sei mesi fa e secondo il suo agente il suo valore è almeno triplicato. Tuttavia, il mercato è l’ultimo dei pensieri leggendo le parole e guardando il viso di Ferguson quando parla della sua esperienza a Bologna. Con buona pace di Milan, Juventus e Lazio, ultima arrivata, tra i club interessati al centrocampista scozzese di proprietà del Bologna. Sempre bene ricordarlo. 

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