Bologna FC
Lezioni di Italiano – Calciomercato Bologna: una sessione di equilibrio e prospettiva
Un calciomercato invernale, quello del Bologna, oculato e interessante che crea dei presupposti interessanti per la prossima stagione. Forse è mancato un tassello fra la batteria dei centrali, ma chi c’è oggi fa di quel reparto uno dei più forti al Bologna.

Chiusa la sessione di calciomercato del Bologna, proviamo ad analizzare cosa ci rimane nel piatto (Casteldebole, ndr) e quale Bologna esce da questa ennesima finestra di mercato.
Calciomercato Bologna: le uscite
Uno degli obiettivi dichiarati del dopo Champions, era “asciugare” la rosa, per evitare che lo schieramento degli “scontenti” crescesse e danneggiasse il gruppo squadra. Qualche malumore era già affiorato e, col calare dei “doppi impegni”, il solo campionato e le gerarchie di Italiano avrebbero potuto far crescere il malumore fra i “residenti” in panchina. Non solo: ma alcuni giocatori, oltre al desiderio di essere utile alla causa, necessitavano di giocare (Karlsson fra tutti), soprattutto per gli investimenti fatti dalla Società. Jesper è quindi volato a Lecce, dove ha messo il piede in campo in 5 partite (da quando, cioè, è sbarcato in Salento), per un totale di 89 minuti giocati. Troppo pochi per determinare un giudizio nel suo allenatore che risponde al nome di Giampaolo.
Per Kacper Urbanski, forse, le motivazioni dell’uscita dai ranghi fuoriuscivano dal rettangolo verde: era necessario mandarlo a giocare, per capire poi, in estate, come gestire la sua situazione. C’è da argomentare, inoltre, che il recupero di Aebischer ed El Azzouzi rendevano il centrocampo rossoblù piuttosto affollato, con delle conseguenti lunghe “dimore” in panchina per il giovane polacco.
Infine Stefan Posch era traslato indietro nelle gerarchie di Vincenzo Italiano: un super Holm e highlander De Silvestri lo avevano spesso relegato in panchina e il suo scontento cresceva. Anche qui la scelta di mandarlo a giocare era necessario e l’Atalanta, con la proposta fatta al Bologna, poteva essere il giusto compromesso per far partire l’austriaco. E, probabilmente, ce lo troveremo di fronte stasera.
Per i giovani (Corazza, Raimondo, Pyyhtia su tutti) era anche giunto il momento di riprovare su piazze che diano a loro una vera opportunità di dare continuità al loro utilizzo.
In entrata solo due nomi, all’insegna della ricerca dell’equilibrio
Gli ingressi di Calabria e Pedrola hanno la medesima motivazione: inserire elementi di qualità e dare copertura a due ruoli, che rischiavano di “rimanere” scoperti. Entrambi erano e sono due opportunità (Calabria quasi un parametro zero e Pedrola un investimento sul futuro) che reputiamo interessanti e intelligenti. Quindi un buon mercato, nella sua complessità, fatto di attenzioni ed equilibri. Forse, se dobbiamo trovare il classico capello, sarebbe stato opportuno portare a casa un elemento “valido” per la batteria dei centrali. Ma ad oggi, titolari e riserve in quel ruolo lì, stanno svolgendo un egregio lavoro. E l’estate, con il suo calciomercato, è lontana solo 4 mesi.
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