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Il sipario del calciomercato estivo, per il Bologna e per le altre 19 squadre di serie A, si chiuderà inesorabilmente alle ore 20 di lunedì 1 settembre, mandando in archivio le aspettative di molti tifosi italiani. Ad un giorno e mezzo dal termine della sessione estiva, andiamo, ragionevolmente, a considerare cosa rimane (o rimarrebbe) da gestire, in termini di trattattive, in uscita ed in entrata.

Poche ore rimangono all’agente di Lucumi per completare l’offerta

A pochi minuti dall’inizio della partita Bologna-Como, le parole di Marco Di Vaio sembravano mettere la pietra tombale sulla partenza del giocatore colombiano. Sembrano.

«Il ragazzo si è allenato tutta la settimana dopo un fastidio che ha avuto ad inizio settimana: l’ha fatto in modo professionale. Dal punto di vista tecnico fa le cose che deve fare, si allena con attenzione e rispetto. La posizione nostra è la stessa, non è cambiata e  non vogliamo parlarne più. Ora c’è una partita importante da affrontare. La nostra testa è al Como, non parliamo ora di mercato“. Ma il ragionamento del Direttore Sportivo rossoblù è anche un misto di pretattica, a copertura delle reali intenzioni della società del Presidente Saputo. Se è vero che il Sunderland offre quasi 30 milioni di euro per il cartellino (28 più bonus), con 10% sulla rivendita, la problematica è il sostituto all’altezza.

I nomi sono sempre quelli: Morato (24), difensore brasiliano del Nottingham Forest (compagno attuale di Nico Dominguez e di Dan Ndoye). Morato ha come agenzia la Bertolucci Sports di Sao Paulo, che conta le procure di giocatori del calibro di Marquinos (PSG), David Neres (Napoli), Dodò (Fiorentina), Bruno Guimaraes (Newcastle).

Morato, ex nazionale under 23 carioca, 1,92, piedi delicati potrebbe essere un indiziato ad essere il secondo o terzo centrale, a patto si spenda per il suo cartellino meno di dieci milioni (cosa impossibile). Altri nomi: Diogo Leite ( Union Berlino), il canadese Cornelius (27) del Marsiglia (proposto) e Salisu (26) del Monaco, che avrebbe già fatto sapere che non gradirebbe la destinazione. Insomma a poche ore dal gong di chiusura scelta difficilissima. Il buon senso ci direbbe che occorrerebbe chiamare il giocatore in sede e raddoppiargli lo stipendio, mitigando così il malessere del centrale sudamericano. La soluzione più semplice e, probabilmente, più efficace.

Il dilemma “Dominguez”

Proprio mentre Vi stiamo scrivendo, arriva un tweet di Schira sull’argomento. Il Tweet segnala che gli agenti di Dominguez “hanno positivamente parlato con la Roma e che la società capitolina è pronta per fare un’offerta ufficiale”. La Roma aveva già espresso interesse per il giovane e talentuoso giocatore argentino: 15 milioni dovrebbe essere la base dell’offerta, con possibil e “veloci” rilanci. Consideriamo che al momento sulla fascia sinistra, Benja ha davanti, nelle gerarchie, Rowe e Cambiaghi e rischierebbe di essere fuori anche dalla lista UEFA. Se l’offerta in arrivo da Roma fosse davvero di tale entità, ci sarebbe una discreta plusvalenza (Dominguez era stato acquistato per 5 milioni scarsi di euro).

La sostituzione potrebbe essere già in casa (Karlsson a cui il Bologna vuole dare un’ulteriore chanche), potrebbe essere in Europa (Abde Ezzalzouli del Betis) o in Sudamerica (Lucas Cepeda, cileno del Colo-Colo). Ma mentre il marocchino ha un contratto che scade a giugno 29 e il Betis vorrebbe intorno ai 20 milioni per liberarlo, per il cileno con la stessa cifra pagata per Dominguez si porterebbe a casa. Inoltre Cepeda ha il contratto in scadenza a dicembre 2026. Ma in questo momento sono semplici elucubrazioni.

Altre uscite…

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