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Lezioni di Italiano – Vincenzo is back

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Vincenzo Italiano, autore di un torneo 25/26 veramente eccellente (© Bologna FC 1909)

Non c’è un nuovo sceriffo in città, ma è tornato “prepotentemente” il vecchio, al secolo Vincenzo Italiano. Prepotentemente si, perchè ieri la carica del Mister si abbattuta violentemente sui giocatori che erano presenti all’allenamento. Voce del padrone, per far capire a chi era presente (tifosi compresi) che il re era tornato e questo era, è e sarà il suo regno. E che le ferie sono finite, adesso si lavora, ci sono quattro competizioni da preparare e questo a Bologna non era mai successo. Così de botto, al primo allenamento.

La voce di Italiano rimbalzava per tutto l’impianto sportivo dove il Bologna si allenava, arrivando alle orecchie dei 300 astanti, che quasi rimanevano ipnotizzati dalla verve e dalla determinazione del conducator rossoblù. Per tutti il menù è aggressività, attacco con continuità e tanta, tanta intensità.

Stasera il primo test contro Gitschberg Jochtal, prime valutazioni per Vincenzo

Il test di oggi contro i locali che giocano in Promozione è poco più che una sgambatura, ma si continua con quelle lezioni di team building che sono e saranno le linee guida di questa stagione. Giocare insieme aiuta a migliorare l’intesa e ogni cosa deve essere fatta con la giusta determinazione e intensità. Per ogni esercizio che viene fatta la sua voce dirige, sottolinea, rinforza i concetti e, se del caso, punisce. Come successo al buon Santiago, per un colpo di tacco come esercizio di stile. Il gesto tecnico non è piaciuto al tecnico di Ribera che lo ha mandato a fare 10 flessioni sul campo. Vincenzo spiega perchè questa accellerazione: le cose vanno fatte subito bene, senza leziosità, sapendo che bisogna partire subito forte, tra poco più di un mese. Ci sono i giallorossi a Roma.

Vincenzo Italiano al via del primo allenamento alla seconda stagione al Bologna

Vincenzo Italiano al via del primo allenamento della sua seconda stagione al Bologna (© Bologna FC 1909)

Vincenzo spiega:«Giochiamo semplice, perchè poi per riprenderci la palla ci dobbiamo fare un mazzo così. A chi vedo giocare difficile». Giocatore avvisato, mezzo salvato, soprattutto nell’intensità per recuperare il pallone (argomento in cui il Bologna fu secondo solo al PSG Campione d’Europa la scorsa stagione): da lì si riparte per reimpostare l’azione d’attacco. Questi i primi comandamenti del decalogo vincenziano. Perchè per vincere, e tanto, bisogna sapre soffrire e sacrificarsi fin dall’inizio.

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