Bologna FC
Lezioni di Italiano – Calma e sangue freddo
La grandinata di polemiche avvenute al triplice fischio finale di Marinelli ha riempito i social, nella notte bolognese, con migliaia di tifosi rossoblù che non hanno mandato a dire il disagio della sconfitta, quasi dimentichi dell’annata eccezionale che i nostri ragazzi e il mister hanno vissuto e ci hanno fatto vivere. Per gli eventuali processi (da cui ci chiamiamo fuori) ci sarà tempo a giugno: noi rimarremo sempre dalla parte di coloro che esprimeranno gratitudine a chi ci ha fatto vivere una fantastica stagione che, fra l’altro, non è ancora finita.

Corsi e ricorsi storici, ma reazioni sempre uguali a se stesse, soprattutto se, come in Milan-Bologna, si perde una partita quasi portata a casa. Non siamo capaci di gestire le nostre emozioni, anche quando l’età dovrebbe aiutare a mantenere saldo il controllo dei propri nervi.
Partite come quelle di ieri sera le abbiamo gia viste e le reazioni possono essere abbastanza identiche. Uno dei ricordi più recenti va a quel Genoa-Bologna, partita in controllo, avanti di due gol, apertura di Riccardo Orsolini e gran gol, a seguire, di bomber Jens Odgaard.

Jens Odgaard e Riccardo Orsolini (© Damiano Fiorentini)
Poi, come ieri sera a Milano, al 73′ i due centravanti si svegliano e fanno doppietta: Pinamonti (73′ e 85′) e Gimenez (73′ e 92′). La discordanza (e quindi il risultato diverso) fra le due partite è che Odgaard non era in campo ieri sera. Mentre fra i due gol rossoneri dell’attaccante messicano, anche lo statunitense Pulisic ha deciso di timbrare il cartellino. Quel Genoa-Bologna (2 a 2 finale, per la cronaca) insieme all’altra trasferta di Cagliari (0 a 2, stessi marcatori) sono stati il turning point (in positivo) della stagione. La partita di ieri ha complicato tantissimo l’approdo alla Champions League, ma ha ancora lasciato diversi spiragli per l’approdo in Europa, a partire da quello di mercoledi sera, a Roma. E molto, moltissimo dipende da noi. Perchè quindi infuocarsi, quasi si stesse parlando di retrocessione? Perchè?
Milan-Bologna: ci vuole calma e sangue freddo
Non entriamo sulle scelte tecnico tattiche del Mister. Oggi, con sessantadue punti ad oggi, Italiano ha dimostrato di essere un ottimo allenatore. Capace di prendere una squadra nel dopo Motta e gestire la transizione con successo. La formazione rossoblù che, fino al 73′ era in vantaggio, era composta da titolari e non titolarissimi, con un occhio e mezzo a mercoledì sera. Eppure quella squadra, per oltre due terzi di partita, aveva tenuto testa al diavolo. E fin lì aveva retto il colpo, contro un Milan che, stando ai bilanci e alle valutazioni, vale quasi il doppio del Bologna (523 milioni contro i 286 dei rossoblù).
Ma il 3 a 1 finale ha dato la stura, sui social, alla “pancia” di gran parte dei tifosi. Tifosi che, dimentichi delle loro stesse parole, fino a qualche giorno prima, di elogio alla squadra e al mister, hanno costruito un “prontuario” di negatività, fino a dire “stagione buttata via” o “è stata una caporetto”, con ancora due partite e la finale da giocare.
Umori allo stato brado, avarie concettuali che hanno invaso la notte, dimenticando gli otto mesi eccezionali vissuti dentro e fuori dal Dall’Ara. Il nostro stadio rimane un fortino imbattuto contro tutte le big passate sotto le due torri. Questo è stato il post Milan-Bologna fino alle prime luci dell’alba, quando, in parte, la ragione si è reimpadronita delle menti. Ci sta essere arrabbiati, ma trascendere a questi livelli non è concepibile.
Non è possibile esaurire i crediti in soli 90 minuti
Probabilmente il Dallinga odierno non è il flagello delle aree che ci aspettavamo. E Lollo De Silvestri è sicuramente nella fase calante della sua meravigliosa carriera (due per tutti, perchè il bestiario ha risparmiato pochissimi). Ma non si può, in 90 minuti, dimenticare tutto. Tutto quello che di molto buono è stato fatto lungo un intero campionato e partire con la fanfara della disapprovazione, facendo di “tutta un’erba un fascio”.
Facciamo pace con noi stessi, sappiamo accettare una sconfitta, pur se amarissima, che nasce quasi alla parola “Fine” di un campionato tiratissimo, magari abbassando i toni di voce delle critiche (anche se alle volte legittime). Questa squadra e questo Mister non le meritano.
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mario paltrinieri
10 Maggio 2025 at 13:47
Ciao Andrea concordo con tutte le tue parole
Andrea Pizzoli
10 Maggio 2025 at 16:31
Non sono mica tanto d’accordo che la stagione sia stata così eccezionale! Certo ci sta perdere a Milano, ma leggete per favore:
a Bologna abbiamo lasciato per strada 2 punti con Udinese, Empoli, Parma (in 10 per tutto il secondo tempo), mentre fuori abbiamo lasciato due punti a Genova Lecce…..fate i conti: sono 10 punti in più che dovremmo avere e Champions sicura. Certo a Milano si può perdere, ma quelle citate NO!
Simone Zanetti
11 Maggio 2025 at 7:40
Sono il primo a essere dispiaciuto nel caso sfumassero certi obiettivi, ma non dobbiamo essere troppo drastici.
La passata stagione hai fatto 68 punti, oggi ne hai 5 in meno ma mentre l’anno scorso al 6 gennaio avevi finito gli impegni della seconda competizione (fuori ai quarti in Coppa Italia), quest’anno hai fatto 8 partite di Champions League e sei in finale di Coppa Italia. Hai sempre avuto due competizioni in contemporanea, con alcune partite molto più impegnative. Hai avuto spesso fuori alcuni giocatori e in parte della stagione quelli che lo scorso anno erano “riserve”, si sono trasformati in titolari più che affidabili.
Inoltre, avere 10 punti in più, considerando che nelle ultime 5 giocate ne hai perse 2 e pareggiate 2, avrebbe voluto dire che a 7 gare dalla fine il Bologna era tranquillamente in lotta per lo Scudetto. E a leggere il commento sarebbe stato non solo “normale”, ma quasi doveroso.
Forse si poteva fare meglio in alcune situazioni, ma forse è anche ingiusto pensare che sia una stagione normale o deludente.
E per la qualità del gioco, le emozioni provate, il coinvolgimento di tutta la città nella stagione e la difficoltà della stessa, per quanto mi riguarda lo sarà anche se dovessimo arrivare ottavi e non vincere la Coppa Italia.