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“The best of”, gli uomini del mercoledì – 5 febbraio: Lukasz Skorupski e Santiago Castro

“The best of” l’uomo della domenica: riviviamo gli MVP più iconici della stagione, passando per il raggiungimento dopo più di vent’anni della semifinale di Coppa Italia, avvenuto in un epico Atalanta-Bologna

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Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)
Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)

In questa calda estate, riviviamo i momenti più belli della stagione con gli “uomini della domenica” più iconici. No, non sono in ordine di tempo, ma in base all’emozione. Stasera, riviviamo l’emozione del raggiungimento della semifinale di Coppa Italia, in quel del Gewiss Stadium di Bergamo, dopo una partita al cardiopalma: 5 febbraio: Lukasz Skorupski e Santiago Castro.

Si è fatta la storia, se ancora non si è capito. Atalanta-Bologna, quarto di finale di Coppa Italia vinto dai Rossoblù per 0-1 con il gol di Santiago Castro, rimarrà nella storia dei felsinei. Perché quella rete, unita a tutto quello che è successo prima, è valsa una semifinale storica. Erano 26 anni che il Bologna non raggiungeva la semifinale di Coppa Italia.

Ci è arrivato grazie alle idee di un mister, Vincenzo Italiano, che è ormai uno specialista nell’avanzare in questa competizione. Ci è arrivato grazie al gruppo, a tutti quelli che sono scesi in campo non mollando un centimetro, ma soprattutto grazie a due elementi in particolare: Lukasz Skorupski e Santiago Castro.

Atalanta-Bologna e le mani di Lukasz Skorupski

Per raccontare Atalanta-Bologna e i suoi interpreti migliori, lato Rossoblù, partiamo dal numero uno, con il numero 1 sulla schiena: Lukasz Skorupski. Sempre più protagonista di questa stgione, il polacco ha dimostrato ancora una volta – e non che ce ne fosse bisogno, per noi esterni – di che pasta è fatto e quanto sia fondamentale per il Bologna, oggi. Cinque, il numero di interventi decisivi del portierone polacco (dati Sofascore, ndr). Soprattutto nella seconda frazione è Lukasz a tenere in piedi il Bologna, tenendo involata in almeno tre occasioni la porta alle sue spalle.

Erano circa 492 giorni che l’Atalanta non riusciva a non segnare nemmeno un gol davanti al proprio pubblico. Ci è voluto un gigantesco Skorupski per far si che questo accadesse: saranno una decina, alla fine, gli interventi del polacco, tra uscite basse e alte. Da sottolineare la gestione della palla anche in ripartenza dell’azione: il Bologna si è affidato spesso al suo numero uno. D’altronde, per le grandi imprese servono i grandi giocatori. E i grandi giocatori riconoscono anche la propria forza. Lo stesso Lukasz, vero uomo spogliatoio, non riconosce però solo la sua, ma quella di tutti: «Oggi abbiamo difeso veramente bene, tutta la squadra. Siamo forti». E ha ragione lui: il Bologna è forte, eccome se lo è.

Santiago Castro, l’uomo della provvidenza

Due. Non è il numero di giocatori che servirebbero come lui. Ne basta uno, a oggi. Due sono i minuti che ci ha messo Santiago Castro dal suo ingresso in campo a decidere questo Atalanta-Bologna. Un taglio in mezzo alla difesa e un’uscita non pulitissima di Rui Patricio. Si, poi però c’è il gesto tecnico, il fiuto del gol. E quel colpo di testa è l’emblema del repertorio di Santi, che sta diventando sempre di più un attaccante decisivo. Si è emozionato, dopo il gol e a fine partita, perché si è reso conto di cosa ha fatto, a soli 20 anni: la storia, come detto nel paragrafo iniziale.

L'esultanza di Santiago Castro e compagni con i tifosi (© Bologna FC 1909)

L’esultanza di Santiago Castro e compagni con i tifosi (© Bologna FC 1909)

Sembrava potesse incidere solo dal primo minuto, in certe partite. E invece, basta guardare come entra. La fame di questo ragazzo è qualcosa che non si vedeva da un po’, probabilmente, dalle parti di Bologna: tanta da essere incisivo in questo modo, dopo pochi minuti, perché è la mentalità quella che fa la differenza. Una occasione da gol, una sola: gli è bastata. Dodici minuti che rappresentano il manifesto dell’incisività di questo giocatore: gol, pressione ovunque, difesa, e può fare ancora passi da gigante. Bologna, oggi, ringrazia tutti. Dal primo all’ultimo. Da Lykogiannis a Pobega, fino a Ndoye e Domniguez. Oggi, però, ringrazia un po’ di più Lukasz Skorupski e Santiago Castro.

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