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“The best of”, l’uomo della domenica – 2 aprile: Thijs Dallinga

“The best of” l’uomo della domenica: riviviamo gli MVP più iconici della stagione, passando, nel giorno del suo compleanno, per colui che ha messo un grande punto per la storia che è arrivata dopo: Thijs Dallinga

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Thijs Dallinga (© Bologna FC 1909)
Thijs Dallinga (© Bologna FC 1909)

In questa calda estate, riviviamo i momenti più belli della stagione con gli “uomini della domenica” più iconici. No, non sono in ordine di tempo, ma in base all’emozione. Stasera, riviviamo il primo passo vero, deciso, verso quella che poi sarebbe stata storia, grazie a colui che proprio oggi compie 25 anni: 2 aprile, Thijs Dallinga

L’uomo di Coppa, e un po’ anche l’uomo della storia. Oggi, solo per oggi, concedeteci di chiamarlo così. Perché tra Dortmund ed Empoli, le sue firme rimarranno nella storia del club Rossoblù, è inevitabile. Thijs Dallinga è stato il mattatore di Empoli-Bologna, e di un possibile traguardo ora sempre più a vista, anche grazie alla doppietta dell’attaccante olandese.

Aspettative infinte al suo arrivo, per costo e per l’altro olandese che andava a rimpiazzare in Rossoblù, Joshua Zirkzee. Un’attesa rotta a cavallo del nuovo anno, per poi piombare anche in un problema fisico. La serata di ieri è stata, probabilmente, la rivincita più grande per Thijs Dallinga.

Thijs Dallinga, asso di Coppe

Utilizziamo lo stesso sottotitolo visto nelle pagelle del post-partita di Empoli-Bologna per descrivere Thijs Dallinga, inevitabilmente uomo del mercoledì e MVP assoluto della semifinale d’andata di Coppa Italia. Si, perché nel cuore di tutti, quasi definitivamente, Dallinga ci era entrato la sera del 21 gennaio, quando segnò il gol più importante, fino a quel momento, della sua esperienza sotto le Due Torri, e cioè il momentaneo pareggio tra il suo Bologna e il Borussia Dortmund. Quello sembrava essere solo il trampolino definitivo, visto il mese che aveva vissuto: tre gol, uno più importante dell’altro, e il tubetto di ketchup che sembrava essersi sbloccato del tutto. Poi, però, ecco arrivare la pubalgia, e un nuovo capitolo della sua avventura.

Jens Odgaard e Thijs Dallinga (© Damiano Fiorentini)

Jens Odgaard e Thijs Dallinga in Bologna-Borussia Dortmund (© Damiano Fiorentini)

Non ci voleva, sul più bello. Lui però stringe i denti, e prova ugualmente a dare il suo contributo. Il dolore c’è e lo si percepisce anche da fuori, solo a vederlo. Ma il mondo del calcio non risparmia nessuno, e i primi a saperlo sono gli stessi protagonisti. Ecco perché qualche mugugno torna a ronzargli attorno. Finché non arriva proprio questa opportunità, data dall’infortunio di Santiago Castro. Il buon Thijs viene rimesso in piedi, stringe sempre di più i denti e gioca. A Venezia partecipa all’azione del gol decisivo, lavorando per i compagni. A Empoli, invece, è lui a essere decisivo, con due reti da bomber di razza e che, un po’, sembrano voler ricordare che attaccante sia Dallinga, e quanto poco abbiamo visto del suo vero potenziale. Da vero asso di Coppe, però, viene fuori sempre sul più bello.

Una partita totale, che può cambiare tutto

Si, lo si è detto più volte, e alla fine poi… Ma, in realtà, questa è tutta un’altra storia. Anzi, questa è storia. E far la storia, ancor di più in questo modo, può davvero cambiare tutto in un giocatore. Contro una “concorrenza” spietata, come quella di un giocatore chiamato Santiago Castro, più che in rampa di lancio. Contro i problemi fisici, che lo tormentano da mesi, più che da settimane. Ecco, nel momento della verità, uscire il vero Thijs Dallinga. E no, non bisogna minimamente guardare all’avversario, l’Empoli: il ragazzo è stato criticato spesso indipendentemente da chi aveva contro. Per questo motivo, è giusto esaltarlo per quello che ha fatto, per come lo ha fatto, al di là di qualunque cosa.

Se la meritava Thijs Dallinga, una notte come quella dell’1 aprile al Castellani di Empoli. Una notte che entrerà nella storia del Bologna e nella sua storia personale: quando gli ricapita di poter raccontare di aver portato a un passo da una finale di Coppa Italia una squadra che a quell’atto mancava da 51 anni?

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